Nuova pioggia di razzi di Hamas nel centro di Israele e nella zona grande di Tel Aviv

Le forze di Israele sono entrate nella zona nord-occidentale di Gaza. Scontri con le Brigate Ezzedin al-Qassam.

Nuova pioggia di razzi di Hamas nel centro di Israele e nella zona grande di Tel Aviv

Le sirene di allarme anti razzi da Gaza hanno risuonato nel centro di Israele e nella zona grande di Tel Aviv. In aria si è sentito l’eco delle esplosioni dovute all’intercettazione da parte dell’Iron Dome. L’esercito ha riferito di aver colpito una cellula terroristica che progettava di lanciare missili anticarro verso il territorio israeliano. Vicino al confine con il Libano sono stati lanciati missili anticarro contro due postazioni militari israeliane. L’Idf sta rispondendo al fuoco e l’artiglieria sta colpendo in Libano.

Le forze di Israele sono entrate nella zona nord-occidentale di Gaza. Scontri con le Brigate Ezzedin al-Qassam

Le forze israeliane, ha dichiarato al New York Times il ministero degli Interni di Gaza, sono entrate nella zona nord-occidentale di Gaza ed erano presenti ad al Karama, un quartiere a nord di Gaza City, e su Salah al-Din Street, l’autostrada principale della Striscia. Il ministero ha aggiunto che le forze stavano cercando di raggiungere Al-Rasheed Street, un’autostrada costiera, “mentre cercano di separare il nord della Striscia di Gaza dal suo sud”.

Le Brigate Ezzedin al-Qassam hanno riferito che l’esercito israeliano sta avanzando verso Gaza City lungo due linee, ma viene ostacolato dall’ala militare di Hamas “che è impegnata in duri scontri”. Nel settore centrale, superata la Sallah-a-din Road (principale arteria della Striscia) l’esercito punta verso l’ospedale turco per raggiungere in perpendicolare la strada costiera al-Rashid. Si trova, secondo queste fonti, a sud di Gaza City. La seconda linea è partita dal nord della Striscia. I militari hanno attraversato Beit Lahya e il rione Karameh e sono vicini alla via Nasser, non lontano dall’ospedale Shifa.

Hanegbi: “La terza fase è difficile, ci saranno intensi combattimenti”

Il consigliere israeliano per la sicurezza, Tzachi Hanegbi, ha spiegato che la prima fase della guerra, contenere l’attacco di Hamas e liberare il sud di Israele dai terroristi, è terminata. Così come la seconda, che doveva servire a “colpire con precisione tutti i sistemi nemici con l’intelligence di qualità da aria, terra, mare”. La terza, l’operazione di terra, “è difficile con intensi combattimenti. Non esiste combattimento senza prezzo doloroso. Siamo un Paese combattente, nonostante il dolore, determinati a vincere”

Dall’inizio del conflitto Hamas ha sparato da Gaza verso Israele 8.000 tra razzi e colpi di mortaio

Dall’inizio del conflitto, ha riferito il centro Meir Amit d’informazione d’intelligence e terrorismo, Hamas ha sparato da Gaza verso Israele 8.000 tra razzi e colpi di mortaio. Il centro Meir Amit ha aggiunto che “il 10% dei lanci sono stati difettosi”. Le percentuali di successo dei sistemi di difesa Iron Dome risalgono invece ai primi giorni di guerra, dopo i quali le forze israeliane hanno preferito “non fornire informazioni utili al nemico”. Fra il 7 e il 12 ottobre, secondo il centro Amit, sono stati lanciati 5.750 razzi: Iron Dome ne ha intercettati 590, e 100 hanno colpito obiettivi. Gli altri sono caduti in zone disabitate.

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