Nuovo faccia a faccia Governo-Regioni sul secondo step della Fase 2. Boccia: “Da lunedì il Paese riparte e lo farà in sicurezza”. Fontana: “E’ giunto il momento di riaprire parrucchieri, estetiste, bar e ristoranti”

“Da lunedì il Paese riparte e lo farà in sicurezza. Ripartiremo dagli italiani resistenti, quelli che con grandi sacrifici sono rimasti in casa in queste settimane, dagli imprenditori e dai lavoratori delle aziende che sono state chiuse negli ultimi due mesi”. E’ quanto ha detto a Omnibus il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.

“I proprietari di ristoranti e bar – ha aggiunto l’esponente del governo – che hanno attinto alle loro riserve personali per non far mancare nulla ai loro lavoratori sono stati un grande esempio per tutti. A loro siamo vicini e dobbiamo dare adesso responsabilità, semplificando le procedure e le autorizzazioni. I burocrati devono trasformarsi in semplificatori, tutti i controlli dovranno essere fatti ex post. Lo Stato è al loro fianco e abbiamo il dovere morale di dargli fiducia; uno Stato amico che deve tutelare innanzitutto la sicurezza sanitaria”.

Intanto, sempre per quanto riguarda il secondo step Fase 2, il governo, questa mattina, è tornato a consultare in videoconferenza i vertici delle regioni e gli enti locali sul secondo step della Fase 2, al via, per all’appunto, da lunedì. Al vertice è presente anche il premier, Giuseppe Conte, oltre ai ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza. Tra i nodi da sciogliere e all’ordine del giorno della nuova riunione le possibili differenziazioni tra regioni che potrebbero essere necessarie finché i dati epidemiologici non mostreranno un quadro omogeneo.

“Crediamo sia giunto il momento di riaprire i servizi alla persona come parrucchieri ed estetiste, oltre a bar e ristoranti, sia pure nel rispetto delle regole dettate dall’Inail”. Ha detto RaiNews24 il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, poco prima dell’inizio della riunione. “Attendiamo il provvedimento del governo per capire le loro decisioni – ha aggiunto il governatore lombardo – dopo di che eventualmente integreremo. Porrò inoltre come sempre la questione di spalmare nell’arco della mattinata l’orario di inizio delle attività lavorative e quello dell’attenzione ai genitori che hanno bambini a casa”.

“Se dovremo aspettare il 1° giugno aspetteremo – ha detto a Mattino Cinque il governatore della Liguaria, Giovanni Toti – , ma non credo si possa tenere oltre chiuso un Paese. Non c’è dubbio che in Lombardia ci siano più problemi, ma senza la Lombardia questo Paese, e non solo la Liguria, non va da nessuna parte. E’ chiaro che vada tenuta protetta, ma è uno dei motori della ripresa. Non credo sia un successo aver salvato l’Italia dal Covid per farla morire di fame. Comunque, non sarà tema di una settimana. I Paesi si stanno muovendo con accordi bilaterali per aprire i loro confini. Se l’Italia rimanesse esclusa sarebbe un disastro per noi. Pensiamo che la stagione turistica possa essere recuperata se le persone riusciranno a muoversi in sicurezza, ma se la frontiera di Ventimiglia rimanesse chiusa per noi sarebbe un problema serio”.