Occasione per cambiare l’Ue. E difendere l’interesse nazionale. Parla Bottici (M5S): “Sì alla riforma del Mes solo se ci conviene. Vogliamo un’Europa solidale, il contrario di com’è ora”

“Salvaguardare gli interessi del nostro Paese”. La senatrice-questore, Laura Bottici, indica la stella polare dei 5 Stelle nella riforma del Mes.

Soddisfatta dell’informativa di Conte sul Mes? Ha ribattuto alle accuse di Salvini, ma sulla riforma il vostro giudizio resta critico. Perché?
“Sono molto soddisfatta dell’informativa di Conte, lui è sempre molto puntuale e dettagliato. Sul Mes bisogna ricordare che nasce nel 2012 come misura emergenziale, ma con l’intento di costruire un fondo monetario europeo per garantire un sostegno ai paesi in difficoltà. Quel che non ci sta bene, adesso, è mettere una toppa a un impianto che, nel suo complesso, non rispecchia la nostra idea dell’Unione europea: solidale, cooperativa, giusta. Esattamente come non è stata finora”.

Di Maio ha confermato di essere informato, ma ha ricordato che la riforma del Mes andava affrontata in un pacchetto comprensivo della riforma dell’Unione bancaria e l’assicurazione sui depositi. Il vostro giudizio si baserà sull’analisi costi-benefici per l’Italia delle tre riforme?
“Il giudizio dei 5 Stelle si fonderà su come salvaguardare gli interessi del nostro Paese nell’ottica di una Europa fondata su principi di solidarietà. In questa direzione è anche necessario valutare gli effetti negativi sin qui prodotti dalla Brrd, la famosa direttiva sulla risoluzione delle banche in crisi, anch’essa richiamata dalla riforma del Mes. E a cascata gli effetti della direttiva sulla ponderazione del rischio dei titoli di Stato italiani. Attenzione: sarebbe assurdo che i nostri titoli di Stato venissero considerati rischiosi, laddove molte banche estere, tedesche comprese, hanno bilanci pieni dei più rischiosi titoli illiquidi”.

Di Maio in verità è andato anche oltre: “Il Movimento 5 Stelle continua ad essere ago della bilancia. Decideremo noi come e se dovrà passare questa riforma del Mes”. Suona come un ultimatum agli alleati, non crede?
“Spesso anche gli alleati si sono lamentati delle cose che nell’Unione europea non funzionano, cogliamo l’occasione per essere incisivi all’interno della Ue e fermare gli euroscettici che non hanno nessuna prospettiva futura, se non guadagnare voti sulle spalle degli italiani”.

La linea del capo politico ha incassato il placet anche di Di Battista. Ma non teme che la linea dura possa compromettere la tenuta del Governo? Gli alleati sembrano parlare una lingua diversa dalla vostra…
“Io credo che la linea dura sia giusta, semmai è la linea estrema che non farebbe bene a questo governo. Ritengo che la cosa migliore, per un governo appena formato, sia sedersi al tavolo e discutere liberamente e forse anche animatamente: siamo una maggioranza nuova, con delle visioni un po’ differenti ma con un unico obiettivo, che è comunque quello della salvaguardia del nostro paese all’interno dell’Unione Europea. Non dimentichiamoci che questo governo potrà fare delle ottime cose. E che l’Europa dovrà essere pronta a cogliere le sfide che arrivano dalle economie degli Stati Uniti e della Cina”.

E i rapporti tra i 5S e il premier? C’è chi parla di grande gelo tra Conte e Di Maio e le immagini dell’informativa di ieri in Parlamento non davano certo l’idea di particolare affiatamento…
“Io non vedo gelo tra il nostro capo politico e il presidente del Consiglio. Quando si fanno le sintesi giornalistiche, ogni sguardo, ogni espressione, viene strumentalizzata. Sono sicura che il premier Conte, e Luigi Di Maio, comunque discuteranno insieme a tutti gli altri su come procedere per il bene del paese”.