Per salvarsi dal rosso della pista da bob, il Comune di Cortina farà da B&B. È scritto nero su bianco nel piano economico redatto da KPMG e citato da Il Fatto Quotidiano il 4 maggio: 638mila euro di perdite ogni anno, 12,7 milioni in vent’anni. L’impianto “iconico” voluto da Zaia sarà pronto dopo l’inizio dei Giochi e resterà sulle spalle dei cittadini molto più a lungo. Per coprire il disastro, il Comune pensa di affittare appartamenti pubblici ai turisti: fino a 400 euro a notte. Gli stessi alloggi che da anni si promettono ai residenti. Si chiama valorizzazione immobiliare. Ma è una svendita.
Nel 2023 la società Simico parlava di pareggio al quinto anno. Oggi la parola più usata è “deficit”. La voce principale? L’energia: 455mila euro solo per mantenere il ghiaccio. Più del doppio di quanto si incassa da tutte le attività agonistiche e turistiche messe insieme. La pista si userà per due mesi l’anno, se va bene. Il resto del tempo resterà lì, ferma, come una ferita aperta. Uno di quei monumenti all’insipienza che in Italia si costruiscono per sentirsi grandi. Salvo poi trovarsi piccoli davanti al conto.
Il sindaco aveva detto di non dormire per l’ansia dei debiti. Ora sappiamo perché. Ma non sarà solo lui a pagare. A pagare saranno i cortinesi, con il patrimonio pubblico trasformato in rendita privata. Saranno le famiglie a cui si era promessa una casa. Saranno i contribuenti che finanziano un tubo inutile. Loro negheranno, negheranno ancora, negheranno come hanno fatto fin qui.