Oltre 6.300 contagi da Coronavirus, 1.326 in più rispetto a ieri. 622 i guariti, 366 le vittime. Brusaferro: “Nelle zone rosse crescita ridotta dei casi”

“Al momento 6.387 (1.326 in più rispetto a ieri) persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 7.375 i casi totali”. E’ quanto ha reso noto questa sera, nel corso del consueto incontro con la stampa, il capo della Protezione civile e commissario per l’emergenza Covid-19, Angelo Borrelli.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 3.372 in Lombardia, 1.097 in Emilia-Romagna, 623 in Veneto, 265 nelle Marche, 355 in Piemonte, 165 in Toscana, 81 nel Lazio, 100 in Campania, 67 in Liguria, 53 in Friuli Venezia Giulia, 51 in Sicilia, 36 in Puglia, 26 in Umbria, 14 in Molise, 23 nella Provincia autonoma di Trento, 17 in Abruzzo, 11 in Sardegna, 4 in Basilicata, 9 in Valle D’Aosta, 9 in Calabria e 9 nella Provincia autonoma di Bolzano. Sono 622 le persone guarite. I deceduti sono 366 (133 in più rispetto a ieri), “questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso” prosegue la Protezione civile. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 49.937, dei quali quasi 40mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

“Nelle vecchie zone rosse – ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro -, abbiamo censito una crescita ridotta dei casi, vuol dire che il sistema ha funzionato nel contenimento, ma in altre zone della Lombardia e in altre province abbiamo censito che c’è stata una nuova crescita. La misura raccomandata è stata finalizzata a fare in modo che, anche nelle zone dove ci sono i nuovi casi, si possono adottare delle misure impegnative per rallentare la trasmissione. Si vuole dare un segnale forte a tutto il paese di preparazione e prevenzione, così in caso di focolai locali i sistemi sono pronti ma soprattutto perché adottando le misure raccomandate si possano ridurre le possibilità che questi focolai si verifichino, e nel caso si possa ridurre la numerosità”.

“Siamo impegnati per l’acquisto di mascherine chirurgiche – ha annunciato Borrelli -, abbiamo una serie di contratti che ci permetteranno a partire dal 12 marzo di potenziare la distribuzione di mascherine per un totale di 22 milioni fino al 30 aprile. Stiamo anche procedendo con l’individuazione di un fornitore che potrà fornire un numero adeguato fino a 1 milione al giorno”.

“Per quanto riguarda le forze in campo il numero cresce – ha spiegato Borrelli – siamo a circa 4mila e il numero delle tende messe a disposizione per le strutture di pre-triage sono 412. Siamo impegnati per l’acquisto di mascherine chirurgiche, abbiamo una serie di contratti che ci permetteranno a partire dal 12 marzo di potenziare la distribuzione di mascherine per un totale di 22 milioni fino al 30 aprile”.

“Per quanto riguarda la criticità che gli ospedali della Lombardia stanno affrontando per la terapia intensiva, attraverso il sistema CROSS e’ in corso di trasferimento 13 pazienti in altre regioni limitrofe”, ha aggiunto il capo della Protezione civile. Sul dpcm emanato questa notte (qui il testo integrale) dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, Borrelli ha sottolineato che in questo momento sono in corso delle riunioni di ordine tecnico “per analizzare alcuni punti che possono essere chiariti. Si sta operando a livello tecnico per una maggiore definizione, quando ci sara’ raccordo daremo una adeguata comunicazione”.

Il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Brusaferro, infine, ha nuovamente lanciato un appello: “I nostri comportamenti influiscono sulla circolazione del virus. Anche quelli più giovani sono chiamati a proteggere questa fascia di età che si configura come la più fragile e che paga il prezzo più altro rispetto all’epidemia che stiamo vivendo. Non c’è una parte di Italia totalmente immune, ci sono parti in cui il virus circola meno, se noi continuiamo a comportarci come nulle fosse non è che il virus non circola, dipende dai nostri comportamenti”.