L’ombra del Cremlino sul Rubli-gate. I russi del Metropol legati a Putin. L’inchiesta di BuzzFeed sui presunti fondi alla Lega. Identificati due degli affaristi al tavolo con Savoini & C.

Due russi con profondi legami con figure di primo piano nella politica dell’ex Unione Sovietica. Appartengono a loro le voci registrate nell’audio del famigerato incontro all’hotel Metropol di Mosca, dove venne discusso l’affare petrolifero con annesso finanziamento milionario alla Lega di Matteo Salvini. Lo scrive BuzzFeed, il sito Usa autore dello scoop, nel luglio scorso, con sonoro annesso della trattativa tra Gianluca Savoini, collaboratore di lungo corso del leader del Carroccio e quasi ex ministro dell’Interno, e i russi, alla quale presero parte anche Gianluca Meranda e Francesco Vannucci.

Ma se i partecipanti italiani all’incontro erano già stati identificati, finora l’identità dei due russi era rimasta ignota. BuzzFeed, insieme al sito di giornalismo investigativo Bellingcat e al russo Insider ha stabilito che due delle tre voci russe che si sentono nella registrazione appartengono a Andrey Yuryevich Kharchenko e Ilya Andreevich Yakunin, legati all’ideologo sovranista Aleksandr Dugin e a Vladimir Pligin, un politico molto vicino all’entourage del presidente Vladimir Putin.

BuzzFeed scrive che Dugin è il padre di un’ideologia abbracciata da Putin negli ultimi anni, con la Russia che si erge a bastione contro il liberalismo occidentale. Pligin invece ha vantato un ruolo nella stesura del legge del 2014 che sancisce l’annessione della Crimea. Né Dugin né Pligin erano presenti alla riunione del 18 ottobre 2018, ma i loro nomi vengono fatti nella registrazione. Contattato telefonicamente da Insider Pligin ha detto di non aver mai avuto a che fare con quelle persone, mentre Kharchenko, Yakunin e Dugin non hanno risposto alle richieste di commenti.

Intanto Savoini, presidente dell’associazione Lombardia Russia indagato con l’avvocato Meranda e l’ex bancario Vannucci nell’inchiesta su presunti fondi russi al Carroccio, ha deciso di non rinunciare al procedimento davanti al Tribunale del Riesame di Milano per discutere il ricorso contro i sequestri a sua carico effettuali lo scorso luglio. Il suo legale, Lara Pellegrini, sta preparando una memoria da depositare nell’udienza di giovedì prossimo (Savoini non parteciperà), nel corso della quale saranno trattate solo questioni tecniche e giuridiche relative alla legittimità del decreto di perquisizione e sequestro.

La difesa quindi non entrerà nel merito del contenuto della registrazione audio, depositata dai pm, dell’incontro al Metropol di Mosca dello scorso 18 ottobre. Audio di cui, come è stato sottolineato già nelle scorse settimane, le difese non conoscono la provenienza. Meranda e Vannucci, a differenza di Savoini, il terzo indagato nell’inchiesta su presunti fondi russi al Carroccio, hanno rinunciato al procedimento davanti al Tribunale del Riesame al quale avevano presentato ricorso contro i sequestri dello scorso luglio. Lo ha comunicato l’avvocato Ersi Bozheku, spiegando che i pm hanno depositato solo il nastro dell’incontro al Metropol, il cui contento, “riteniamo non configuri” alcuna “ipotesi di responsabilità”.