La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha condannato all’ergastolo Vincenzo Paduano, l’ex guardia giurata accusata di aver tramortito, strangolato e dato alle fiamme l’ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, studentessa 22enne, il 29 maggio 2016 nel quartiere della Magliana, a Roma. La sentenza è giunta dopo la celebrazione di un nuovo appello dopo il rinvio degli atti della Corte di Cassazione perché venisse rideterminata e aggravata (appunto con il carcere a vita) la pena a carico dell’imputato.
“Sara non me la riporta più nessuno, nemmeno dieci ergastoli. Ma spero che tutto questo dolore e questa fatica possano servire per altre ragazze e quelle donne che si trovano in questa difficile situazione di stalking psicologico” ha commentato Concetta Raccuia, la mamma di Sara. “La corte, riconoscendo lo stalking – ha aggiunto – come reato autonomo rispetto all’omicidio e punendolo in presenza di una violenza invisibile, ha deciso oggi un qualcosa di storicamente significativo per chi si trova a vivere quello che ha vissuto Sara”.
“Tecnicamente – ha commentato invece l’avvocato Nicodemo Gentile, difensore di parte civile per conto del papà della 22enne -, codice penale alla mano, c’è molta soddisfazione perché siamo in presenza di una pena giusta alla luce dei reati contestati. Questa sentenza sancisce la vittoria della giustizia e la sconfitta dell’amore. Non bisogna festeggiare per un ergastolo inflitto a un ragazzo giovane ma è giusto rimarcare quando una pena è meritata. La famiglia ha avuto la sua condanna tre anni fa con la morte della ragazza”.