Omicidio Meredith, via al processo

Il processo per l’omicidio di Meredith Kercher si riapre. Ma questa volta senza Amanda e Raffaele in aula. La Knox aveva annunciato la propria assenza da mesi e ieri l’ha ribadito: “Non tornerò in Italia anche perché la mia presenza è sempre stata elemento di distrazione in aula. Ogni singolo movimento che facevo, ogni espressione del mio volto era analizzata e distraeva dalla presentazione e dall’analisi delle prove. Non tornerò per evitare quel circo”. Sollecito invece si trova ai Caraibi e sarà presente nelle principali udienze per l’omicidio di Mez, Meredith Kercher, la giovane studentessa inglese sgozzata a Perugia nella notte tra l’1 e il 2 novembre di sei anni fa.  Il processo si riapre oggi a Firenze dopo che la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione dei giudici di secondo grado di Perugia. Il nuovo procedimento, con una decina di udienze già fissate, potrebbe durare fino a fine anno.

Respinta mozione legali Amanda: Lumumba sarà parte civile

La Corte d’assise d’appello di Firenze ha respinto l’esclusione di parte civile di Patrick Lumumba, gestore di pub di Perugia che venne accusato del delitto da Amanda Knox. La mozione era stata presentata dagli stessi avvocati di Amanda. La studentessa statunitense è già stata condannata in via definitiva per calunnia nei confronti dell’uomo. L’avvocato di Lumumba sostiene che al suo assistito siano dovuti oltre 103mila euro di spese legali. “Dico la stessa cosa che dissi sei anni fa. Penso che (Amanda, ndr) sia colpevole ed è per questo che mi ha calunniato”, ha commentato Lumumba entrando in tribunale. Poche le parole degli avvocati degli imputati e della famiglia della vittima. “Respingiamo l’idea che, visto che Amanda non è venuta, allora Amanda è colpevole, sta usando una strategia. Amanda ha sempre detto di essere amica di Meredith e ha sempre rispettato il sistema di giustizia italiano”, ha affermato Luciano Ghirga, avvocato difensore della studentessa statunitense. “Siamo ancora convinti della presenza di tutti e tre gli imputati sulla scena del crimine”, ha invece detto Francesco Maresca, avvocato della famiglia Kercher, criticando poi l’atteggiamento dell’imputata che nell’ultimo periodo ha rilasciato diverse interviste dagli Usa dove è tornata a vivere dopo l’assoluzione nel primo processo di secondo grado. “Penso – ha detto Maresca – che stia parlando troppo, sinceramente, e questo continuo atteggiamento nel fare la vittima è inappropriato”.