I 40 operatori sanitari contagiati da Covid-19 dopo il vaccino in Veneto

Sono risultati positivi al Covid-test dopo aver ricevuto il vaccino ma sono attualmente asintomatici. La positività al coronavirus Sars-CoV-2

I 40 operatori sanitari contagiati da Covid-19 dopo il vaccino in Veneto

In Veneto ci sono 40 operatori sanitari tra medici, infermieri e sociosanitari che sono stati contagiati dopo il vaccino. Sono risultati positivi al Covid-test dopo aver ricevuto il siero ma sono attualmente asintomatici. La Tribuna di Treviso scrive che l’infezione l’hanno diagnosticata grazie al monitoraggio della Regione.

I 40 operatori sanitari contagiati da Covid-19 dopo il vaccino

La positività al coronavirus Sars-CoV-2 è stata rivelata dai test antigenici e confermata dai molecolari. “I riscontri di positività nei vaccinati sono circostanze prevedibili e preannunciate, né gli enti regolatori quali Ema o Aifa. Né i vari esperti hanno mai sostenuto che il vaccino escluda l’infezione. Protegge dalla gravità della malattia, dall’andamento patologico del contagio. Ma non dalla possibilità che il virus possa infettare”, ha chiarito al riguardo Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze all’ospedale Sacco di Milano.

La quasi totalità del personale non ha sviluppato la malattia e neppure una traccia di sintomi. Gran parte di essi, sottoposti a nuovo tampone a 48 ore dall’esito precedente, è risultata negativa, a conferma di un’efficace risposta del sistema immunitario innescato dal siero. La trasmissione è avvenuta probabilmente in famiglia. I sanitari sembrano essere comunque meno contagiosi. Dai primi riscontri emerge che la maggior parte dei virus è inerte e non infettante. Il testing lo ha intercettato ma il virus ha smarrito, quasi completamente, la carica infettiva. Intanto mercoledì scorso una donna di 83 anni è morta tre ore dopo il vaccino dopo essere guarita da Covid-19 a Rimini. Il figlio dell’anziana ha presentato un esposto in procura. Chiedendo di accertare le cause della morte e perché le hanno somministrato il siero 21 giorni dopo la guarigione. Nonostante, secondo l’uomo, si raccomandi di somministrarlo da tre a sei mesi dopo.

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