Nuovi guai per i risparmiatori truffati dalle banche. L’opposizione attacca il Governo per sapere se Rivera era al corrente che l’Ue è contraria ai rimborsi

Il direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, al centro di uno scontro alla Camera tra le opposizioni e il sottosegretario Villarosa

Il direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, è finito al centro di uno scontro parlamentare alla Camera tra le opposizioni e il rappresentante del ministero guidato da Giovanni Tria per una presunta lettera che avrebbe anticipato la bocciatura da parte di Bruxelles delle norme italiane per risarcire i risparmiatori truffati dalle banche. Durante l’esame nell’Aula di Montecitorio degli emendamenti al decreto Carige diversi membri dei partiti di minoranza hanno chiesto al sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, di chiarire l’esistenza o meno di una lettera con cui la Commissione Europea avrebbe fornito al governo di Roma una bocciatura preventiva delle norme inserite nella legge di bilancio 2019 per risarcire i risparmiatori danneggiati dai fallimenti bancari.

Il deputato di Forza Italia, Renato Brunetta ha infatti sottolineato come: “Siamo di fronte al rischio di apertura di una procedura di infrazione nei confronti del nostro paese per mancato rispetto delle norme europee riguardanti le banche”, il quale ha poi sottolineato come “pare esista un carteggio tra Governo, Mef e Commissione europea su tale norma di legge collocata nella legge di Bilancio. Pare che il carteggio sia stato gestito dal direttore generale Alessandro Rivera, il quale era consapevole che l’Europa era contraria a questo tipo di normativa perché contravveniva alle norme europee e avrebbe portato l’Italia in procedura di infrazione, se mai fosse stata approvata”.

“Il governo – ha continuato il parlamentare di Forza Italia – ha sempre negato l’esistenza di queste lettere”. A Brunetta si è aggiunto il parlamentare del Pd, Emanuele Fiano, che ha chiesto “l’espletamento della funzione pubblica del sottosegretario. La sua reticenza non fa pensare a niente di buono e la reticenza su atti pubblici non è lecita”. Un fuoco di fila che ha provocato la risposta del sottosegretario Villarosa che è intervenuto spiegando come “la lettera di cui si sta parlando non riguarda Carige e per questo non ritengo di entrare in questa discussione”.

Una risposta che non ha soddisfatto le opposizioni che hanno chiesto di sospendere la seduta in attesa di avere una risposta ufficiale dal Governo. Ma la Camera ha respinto la richiesta ed è proseguito l’esame del decreto sul salvataggio della Cassa di Risparmio di Genova.