Mentre Giancarlo Giorgetti cerca di convincere Christine Lagarde e la Bce sull’emendamento alla Manovra riguardante le riserve auree di Bankitalia, Fratelli d’Italia prova a spiegare in una nota informativa il perché della sua proposta di modifica alla legge di Bilancio riguardante l’oro detenuto da Via Nazionale.
Secondo Fratelli d’Italia, “l’Italia non può correre il rischio che soggetti privati rivendichino diritti sulle riserve auree degli italiani. Per questo c’è bisogno di una norma che faccia chiarezza sulla proprietà”. Da qui, quindi, la decisione di presentare l’emendamento secondo il quale l’oro appartiene al popolo italiano.
Oro di Bankitalia, le ragioni di Fratelli d’Italia
Il dossier riservato del partito di Giorgia Meloni, anticipato da Repubblica e Corriere della Sera, riguarda quindi l’emendamento sulle riserve auree criticato dalla Bce, che ha già spiegato di non comprenderne le finalità. Nel rapporto si sottolinea come sia necessario “ribadire un principio scontato, e cioè che le riserve auree sono di proprietà del popolo italiano”. Un principio che secondo Fdi “non mette in discussione l’indipendenza della Banca d’Italia, né viola i trattati europei”.
Secondo la nota informativa “affermare che la proprietà delle riserve auree di Bankitalia è del popolo italiano non serve a nulla” è “falso” perché “il capitale della Banca d’Italia, comprese quindi le riserve auree, è detenuto da banche, assicurazioni, fondazioni, enti ed istituti di previdenza, fondi pensione ecc. aventi sede legale in Italia. In molti casi si tratta di soggetti privati, alcuni dei quali controllati da gruppi stranieri. L’Italia non può correre il rischio che soggetti privati rivendichino diritti sulle riserve auree degli italiani”.
“Per questo – secondo Fratelli d’Italia – c’è bisogno di una norma che faccia chiarezza sulla proprietà. Inoltre, sul sito della Banca d’Italia si afferma che l’oro è di “proprietà dell’istituto”. Un motivo in più per esplicitare che le riserve auree sono di proprietà di tutti gli italiani. L’unica critica sensata che si potrebbe sollevare è che l’emendamento in questione sia ridondante e non necessario – conclude il testo – Non si comprende quindi la levata di scudi di queste ore nei confronti della proposta di FdI. A meno che, ed è lecito domandarselo, chi oggi si agita non abbia altri motivi per farlo”.