Oro russo, i Paesi del G7 bloccano le esportazioni: cosa significa e cosa succede alla Russia

Oro russo, probabile il blocco dell'esportazione del prezioso metallo che pesa moltissimo nell'economia della Russia.

Oro russo, i Paesi del G7 bloccano le esportazioni: cosa significa e cosa succede alla Russia

Oro russo, previsto un possibile blocco di esportazione nei prossimi giorno. La decisione dal G7 rappresenta un ulteriore spinta alle sanzioni previste alla Russia dopo l’invasione in Ucraina. Sarebbe un altro duro colpo all’economia russa.

Oro russo, i Paesi del G7 bloccano le esportazioni: cosa significa

Dal G7 arriva forte e chiaro il messaggio di voler bloccare l’importazione di oro proveniente dalla Russia. “Colpiremo al cuore della macchina da guerra di Putin”. A dichiararlo il primo ministro britannico Boris Johnson che si aggiunge alle stesse intenzioni di Usa, Regno Unito, Canada e Giappone. “Lo stop dei Paesi del G7 a importare oro dalla Russia priverà il Paese di circa 19 miliardi di dollari l’anno. Una privazione significativa”, ha invece dichiarato il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken

Il blocco dell’esportazione dalla Russia rappresenterebbe un attacco duro e diretto all’economia di Mosca. Questo perché il metallo aureo è la seconda fonte più alta di reddito da export per la Federazione, che ne produce il 10% mondiale. Mosca ha una delle riserve auree più grandi del mondo, con un valore stimato di oltre 140 miliardi di dollari. Secondo una fonte del governo statunitense martedì 28 arriverà un annuncio da parte dei Paesi del G7 sul divieto di importazione dell’oro. “Le esportazioni russe hanno avuto un valore di 12,6 miliardi di sterline (15,45 miliardi di dollari) lo scorso anno e i russi facoltosi hanno acquistato lingotti per ridurre l’impatto finanziario delle sanzioni occidentali, ha fatto sapere il governo britannico in una nota.

Cosa succede alla Russia

L’eventuale prossimo blocco dell’oro colpirebbe in particolare anche gli oligarchi russi che in queste settimane hanno utilizzato il metallo per convertire i propri beni, aggirando così le sanzioni della NATO.

La scelta di di Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone e Canada fa parte degli sforzi per aumentare ed allargare le sanzioni su Mosca e tagliare così i suoi mezzi di finanziamento per l’invasione dell’Ucraina. Dobbiamo privare il regime di Putin dei suoi finanziamenti. Il Regno Unito e i nostri alleati stanno facendo proprio questo”, ha aggiunto Boris Johnson. La Russia è il secondo produttore al mondo di oro, con un 10% del totale che viene estratto ogni anno. Secondo l’Amministrazione Usa, l’oro è la seconda voce, dopo l’energia, delle esportazioni russe. Nel 2020 l’export di Mosca ha rappresentato il 5% di quello globale. Il 90% della produzione russa è stata destinata proprio ai Paesi del G7, soprattutto alla Gran Bretagna.

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