Pablo Escobar: morte, patrimonio, moglie, figli e cadavere

Chi è Pablo Escobar: il re della della cocaina e il criminale più temuto, pericoloso e potente della storia con un patrimonio senza fine.

Pablo Escobar: morte, patrimonio, moglie, figli e cadavere

Chi è Pablo Escobar: il criminale più conosciuto e pericoloso nella storia, per anni ha avuto e mantenuto interessi e potere con lo spaccio di droga e di armi illegali. Il suo è diventato, già da quando era in vita. un mito in Colombia ma non solo.

Chi è Pablo Escobar

Pablo Escobar è stato il narcotrafficante più temuto e potente nella storia della criminalità mondiale. I suoi interesse ed affari hanno toccato ogni parte del mondo. Il suo nome è conosciuto in ogni punto del pianeta. Nato a Rionegro  nel dicembre del 1949 da un agricoltore e un’insegnate di scuola elementare, Pablo Escobar è il terzo di sette figli. La sua famiglia era molto povera, così la sua infanzia ed adolescenza è stata contraddistinta dalla povertà e furti nelle strade di Meddelin dove nasce il suo mito.

A 13 anni entra a far parte di un movimento rivoluzionario, il Nadaismo, che incitava i giovani a disobbedire i genitori e a fare uso di droghe. Nel 1974 viene arrestato per la prima volta per furto d’auto e, durante la sua prigionia a Ladera, incontra un noto trafficante del luogo, Alberto Prieto. Una volta scarcerato Escobar lavora al servizio di Prieto nel contrabbando di cocaina. La sua carriera criminale nel mondo della droga ha avuto sempre di più un crescita.

Escobar, attraverso il potere della droga, vuole cercare di prendere e controllare anche la politica in Colombia così il 14 marzo del 1982 con l’elezione alla Camera dei Rappresentanti ma solo dopo un anno a causa di problemi con la giustizia è costretto a dimettersi.

Pablo Escobar: morte

Nell’estate del 1984 Pablo Escobar si trasferisce con la famiglia nel Nicaragua per ricominciare da capo. Dopo non molto diventerà latitante e per ovviare di continuare a fuggire, nel  1991 si consegna spontaneamente alle autorità colombiane. In questo modo pensa di evitare l’estradizione negli Usa e ci riesce. Viene rinchiuso in una prigione privata, La Catedral, che si trasformerà presto in un luogo di lusso.

Dopo non molto, il lusso diventa di pubblica notizia e così il Governo colombiano decide di trasferirlo in un altro carcere ma Escobar si da alla fuga. Il 2 dicembre del 1993, una squadra colombiana di sorveglianza elettronica chiamata Bloque de Busqueda attraverso uno strumento per la triangolazione radio fornito dagli Usa, lo localizza in un quartiere di Medellin. Escobar e un suo uomo sono circondati: tentano la fuga e vengono uccisi con diversi colpi d’arma da fuoco

Pablo Escobar: patrimonio

Nel corso della sua attività criminale, è riuscito a controllare l’80% di cocaina mondiale e il 20% di armi da contrabbando, con un patrimonio di circa 25 miliardi di dollari, Escobar per svolgere la sua attività si avvale di flotte di aerei, navi e veicoli costosi. Negli Stati Uniti arriva anche a trasferire circa 15 tonnellate di cocaina al giorno. Per riuscirvi, si avvale anche di sottomarini controllati da un telecomando. Una vita di sfarzi e lusso con ricchi appartamenti e vasti appezzamenti di terreno dove tiene anche animali selvaggi fatti arrivare dall’Africa. Soltanto dopo la sua morte si scoprirà casualmente che il criminale nasconde il denaro sottoterra all’interno di contenitori. Circa 600 milioni di dollari in ogni cassetta. Secondo la Cia ci sarebbero altri contenitori pieni di soldi non ancora trovati.

Moglie e figli del re della cocaina

Maria Victoria Henao ha incontrato Pablo Escobar quando aveva 12 anni e lo ha sposato quando ne aveva appena 15. Nonostante la differenza di età e i continui tradimenti di lui, la loro relazione è durata fino alla morte del re della cocaina.

Nel 1993, si è trasferita in Argentina con i suoi due figli (la figlia Manuela e il figlio Sebastian) e ha cambiato legalmente il suo nome in María Isabel Santos Caballero. Per tanti anni è rimasta fuori dai riflettori e ha mantenuto privati ​​i dettagli della sua vita fino al 2019, quando ha pubblicato la sua autobiografia.

“Ho pensato che fosse mio dovere nei confronti dei miei figli che imparassero la mia versione della storia“, ha detto delle sue ragioni per scrivere il libro . “Voglio anche che mio nipote di sei anni sappia cosa è successo veramente attraverso di me”.

Cadavere di Escobar

Il 2 dicembre 1993, una squadra colombiana di sorveglianza elettronica, il Bloque de búsqueda, utilizzando la tecnologia della triangolazione radio fornita dagli Stati Uniti, venne a conoscenza della posizione del re della cocaina in un quartiere borghese di Medellín. Ne seguì uno scontro a fuoco con Escobar e la sua guardia del corpo, Alvaro de Jesús Agudelo. I due narcotrafficanti tentarono di fuggire correndo attraverso i tetti delle case adiacenti per raggiungere una strada secondaria, ma entrambi furono uccisi dalla polizia nazionale colombiana. Escobar venne raggiunto da colpi di arma da fuoco alla gamba e al busto e un colpo di arma da fuoco mortale alla testa.

La foto del suo cadavere senza vita ha fatto il giro delle testate e delle televisioni anche perché era la prova che il terribile regno del criminale più pericoloso della storia fosse stato definitivamente eliminato.