Padoan apre il portafoglio per salvare Mps & Co. Maxi toppa pubblica per le banche. Dallo Stato fino a 20 miliardi

Padoan apre il portafoglio per salvare Mps & Co. Maxi toppa pubblica per le banche. Dallo Stato fino a 20 miliardi

Altro che piano di salvataggio privato. Mentre ieri è andato in scena il primo giorno di aumento di capitale “privato”, in serata il Governo è uscito allo scoperto dicendo di essere pronto a intervenire con soldi pubblici nella disastrata banca senese e in altre banche. Il tutto andando a impattare sul debito pubblico. Nel frattempo il titolo Mps è crollato in Borsa chiudendo a -11%. Sul tonfo hanno influito le perplessità sulla riuscita del piano di cartolarizzazione dei crediti deteriorati espresse da Qaestio sgr, la società di Alessandro Penati che gestisce il fondo Atlante. In serata, però, la stessa Quaestio si è mostrata più possibilista dichiarando che parteciperà a un tranche del medesimo percorso di cartolarizzazione.
L’impegno – Ad ogni modo il Governo presenterà in Parlamento una relazione che autorizza l’indebitamento fino a 20 miliardi al fine di salvare il risparmio. Lo ha comunicato ieri il Presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, al termine del Consiglio dei ministri. “Ove fosse necessario –  ha aggiunto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan – l’impatto sarebbe sul bilancio 2017”. Ancora Gentiloni ha voluto spiegare che “si tratta di una misura precauzionale. Abbiamo considerato nostro dovere varare questo intervento salva risparmi e mi auguro che questa responsabilità venga condivisa da tutte le forze del Parlamento”. Di sicuro per tutta la giornata di ieri sul Monte dei Paschi era caduta l’ennesima tegola. Stavolta a pesare come un macigno è lo scontro, finora rimasto piuttosto dietro le quinte, tra Jp Morgan e il fondo Atlante a proposito della delicatissima partita dei crediti deteriorati della banca senese.
Il percorso – E’ appena il caso di ricordare che il piano di salvataggio dell’istituto, architettato dalla banca americana in condominio con Mediobanca, prevede un aumento di capitale da 5 miliardi e il deconsolidamento di 27 miliardi di npl (non performing loans) lordi. Ieri il colpo di scena, se così di può dire, è stato veicolato direttamente dalla banca guidata dall’Ad Marco Morelli.  Rocca Salimbeni ha riferito in una nota che lo scorso 17 dicembre Quaestio, che gestisce proprio il fondo Atlante, ha avanzato perplessità sul prestito ponte che Jp Morgan dovrà erogare per far funzionare la cartolarizzazione dei crediti deteriorati. Come detto però in serata la società ha aggiustato un po’ il tiro, decidendo di partecipare alla cartolarizzazione. Ma a quale punto Mps a Piazza Affari era già crollata.
Twitter: @SSansonetti