Palermo, Garante privacy avverte: “Non diffondere il video dello stupro di gruppo, conseguenze penali”

Il Garante per la Privacy avverte: il video dello stupro di gruppo di Palermo non deve essere diffuso e il rischio è di conseguenze penali.

Palermo, Garante privacy avverte: “Non diffondere il video dello stupro di gruppo, conseguenze penali”

Il video dello stupro di gruppo avvenuto a Palermo non deve essere condiviso. A lanciare l’avvertimento è stato il Garante per la Privacy, che mette in guardia sulle possibili conseguenze, “anche di natura penale”, della diffusione e della condivisione dei dati personali della vittima delle violenze sessuali.

L’appello del Garante Privacy: non diffondere il video dello stupro di gruppo a Palermo

Il Garante sottolinea che l’eventuale video realizzato non deve essere diffuso. E spiega che “la possibile diffusione di dati idonei a identificare” la ragazza, “anche indirettamente, è in contrasto, peraltro, con le esigenze di tutela della dignità della ragazza”. Il Garante ha rivolto un avvertimento sia a Telegram che a tutti gli utenti per tutelare la riservatezza della vittima.

I giovani arrestati chiedono di lasciare il carcere

I giovani che sono stati arrestati a Palermo, accusati di aver commesso la violenza sessuale di gruppo ai danni di una 19enne, hanno chiesto di lasciare il carcere. Secondo i legali sarebbe arrivata in tal senso anche una richiesta ufficiale da parte della polizia penitenziaria del carcere Lorusso di Pagliarelli. La richiesta potrebbe derivare dal fatto che nel carcere non ci sono sezioni protette e non si riesce a impedire agli arrestati di incontrarsi, come ha invece imposto l’autorità giudiziaria. Alcuni degli arrestati potrebbero essere spostati in altre carceri, sempre in Sicilia.