Tutta “La Verità” sul Papa, ma solo se fa comodo. La stampa conservatrice plaude Bergoglio dopo averlo scomunicato. Ad alcuni giornali il Pontefice piace soltanto quando la pensa come loro

Dopo averlo più volte criticato e scomunicato, la stampa conservatrice plaude a Papa Francesco per i richiami del Vaticano sul ddl Zan.

Tutta “La Verità” sul Papa, ma solo se fa comodo. La stampa conservatrice plaude Bergoglio dopo averlo scomunicato. Ad alcuni giornali il Pontefice piace soltanto quando la pensa come loro

La Verità titola in prima: “Habemus Papam. Finalmente un Papa che fa il Papa”. Ma va? E così, dopo anni di contumelie e maledizioni che il sagittario di Castenodolo, provincia di Brescia, ha riversato sul Pontefice, ci ripensa e lo elogia, e lo incensa e lo tratta da suo fratello d’ideologia, con un tantino di quella tracotanza irresponsabile che avevano i Bravi del Manzoni, pronti a fiutar l’aria, con quelle narici pompose e dinamiche che mettevano tanta paura al povero Don Abbondio.

Se non fossimo in Italia questa capriola acrobatica con avvitamento multiplo avrebbe mandato in delirio, anzi in visibilio, il pubblico pagante e non, ma purtroppo siamo in Italia e le capovolte non meravigliano più nessuno, da secoli addirittura. Per Belpietro il Papa fa il Papa quando la pensa come lui, come nel caso dei richiami sul ddl Zan di cui si dibatte in queste ore (leggi l’articolo). Quando invece noi potremmo dire: ma Belpietro pensa veramente che la Rete non abbia memoria o che non l’abbiano i basiti lettori per non ricordarsi che il povero Bergoglio è stato per anni il suo pungiball preferito, il suo pupazzetto su cui scaricare le padane paturnie e le pruderie d’assalto delle sue visioni Sturm und Drang?

Lui che probabilmente tiene i manifesti di Papa Francesco nella sua cameretta e li infilza di dardi inaciditi dal rancore del cattolicone tradito o supposto tale per cui si può declinare solo la triade Dio, Patria e Famiglia. Un piccolo mondo fatto di false certezze, di iconoclastici furori medievali, di intemperie dovute all’età che avanza, alla penna una volta fluida e che ora si inciampa sul periodo e cade sul congiuntivo e ripiega sul “modo dei semplici” e cioè quell’indicativo che dà sicurezza e maschia virilità ad una prosa balbettante.

Un mondo fatto di lombardezze appena attutite dall’estate incipiente. Belpietro, questo “Moretti delle nebbie”, ora riconosce Papa il Papa perché “ha detto una cosa di destra” senza neppure porsi il problema se sia stato costretto a farlo dai tanti equilibri che preservano dalla deflagrazione il Vaticano in cui, diciamolo pure, una parte dei cardinaloni non ha mai accettato l’esito del Concilio Vaticano Secondo di cui Papa Francesco è Pastor e Nauta, direbbe Malachia, monaco irlandese che ha tappezzato la basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma di motti papali di stampo profetico. A proposito, chissà se il buon anacoreta ha vergato qualche motto anche per Belpietro che dopo tutto qualche immeritata assonanza lessicale con il primo Papa ce l’ha.

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