Partita delle nomine a Viale Mazzini. In Rai va… Fuortes il solito film. L’Ad in Vigilanza: il piano industriale e poi i direttori. Ma ha già rinnovato la Corporate e adesso scadono i Tg

L'Ad della Rai Fuortes in Vigilanza: il piano industriale e poi i direttori. Ma ha già rinnovato la Corporate e adesso scadono i Tg.

Partita delle nomine a Viale Mazzini. In Rai va… Fuortes il solito film. L’Ad in Vigilanza: il piano industriale e poi i direttori. Ma ha già rinnovato la Corporate e adesso scadono i Tg

Antenne dritte sul Consiglio di amministrazione Rai (informale) che si terrà oggi e ancora di più sulla prossima riunione (ufficiale) prevista per il 27. L’attesa è per le prime indicazioni del piano industriale che l’amministratore delegato, Carlo Fuortes (nella foto), dovrebbe mettere sul tavolo. Piano che, almeno riguardo al focus sulle direzioni di genere, non dovrebbe discostarsi nella sua impostazione dal piano del predecessore Fabrizio Salini.

Ma soprattutto si attende di capire qualcosa di più sul fronte nomine. Certo, stando a quello che ha detto lo stesso Fuortes, nel corso dell’audizione in Commissione Vigilanza del 12 ottobre, arriveranno dopo il piano industriale. “I tempi vengono decisi in Consiglio di amministrazione, possono essere anche inferiori a mesi, qualora le modifiche siano limitate”. Ma sul calendario urge una risposta a breve.

TESTATE GIORNALISTICHE. Tra il 31 ottobre e il 6 novembre, infatti, scadono i mandati di tre direttori di testata: Giuseppe Carboni (Tg1); Gennaro Sangiuliano (Tg2); e Alessandro Casarin (Tgr). E a dicembre è in scadenza pure la poltrona di Auro Bulbarelli a Raisport. Fuortes, come scrive AdgInforma, davanti a sé ha tre possibilità: rinnovare il mandato per altri tre anni ai direttori; optare per una proroga a tempo in attesa di nuovi sviluppi; oppure sostituirli. Peraltro Fuortes nella risposta data in Commissione non specifica a quali nomine si riferisca: a tutte o solo ad alcune? D’altra parte, lo scorso 7 ottobre ha già proceduto alle otto nomine nell’area Corporate.

Otto posizioni affidate tutte a risorse interne alla Rai. Ritornando, invece, alle nomine che scatenano gli appetiti delle forze politiche appare blindata la poltrona del Tg2 con la riconferma di Gennaro Sangiuliano (in quota centrodestra) mentre ballano e quasi sicuramente si avviano verso una non riconferma Carboni (sponsorizzato dai 5S) e Casarin (dalla Lega). A contendersi la poltrona del Tg1 ci sono in pole due donne: Monica Maggioni (favorita)e Simona Sala. E si è fatto anche il nome di Antonio Di Bella.

La Maggioni, ex presidente Rai, al Tg1 è di casa, già conduce un approfondimento (Sette Storie) su Rai1. Mentre la Sala è attuale direttore del Giornale radio. A dicembre va a scadenza, dicevamo, anche Bulbarelli, con Alessandra De Stefano, conduttrice de Il circolo degli anelli, (programma di gran successo sulle Olimpiadi) pronta a sostituirlo. Sempre a Natale anche Antonio Preziosi conoscerà la propria sorte a Rai Parlamento. E non è finita. Solo quando avrà sciolto la riserva sulle direzioni orizzontali di Fabrizio Salini, a viale Mazzini si comincerà a parlare della sorte delle direzioni ad interim di Rai1, Rai2 e Rai3.

PUZZLE DELLE RETI. La seconda Rete (con il trasloco di Ludovico Di Meo a San Marino) è senza direttore, così come la direzione Cinema e Serie tv. Alla terza Rete balla la poltrona di Franco Di Mare che nei fatti Fuortes ha sconfessato con il ritorno in video di Mauro Corona, la pace con Fedez e la mancata messa in onda del film su Craxi. In crisi anche Stefano Coletta che all’ammiraglia sconta per esempio – sul fronte intrattenimento – l’insuccesso di alcune trasmissioni (come quella di Alessandro Cattelan). Fuortes dovrà dire insomma se le direzioni orizzontali partiranno o no. E qualora partissero diventare direttore di rete rischierebbe di essere inutile. Ecco perché molti aspiranti candidati stanno adottando una linea attendista. In attesa che l’Ad scopra le carte.

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