Partito il fondo strategico Ue. Daremo più di quanto avremo. Messi 8 miliardi dalla Cassa depositi e prestiti. Il meccanismo burocratico resta infernale

È la summa della peggiore burocrazia europea. E di un inganno. Il Piano Juncker che promette di investire 315 miliardi di euro ha ricevuto ieri il via libera politico al regolamento. Accedere al nuovo fondo strategico sarà però diffilissimo. E a conti fatti i soldi messi veramente sul piatto sono pochissimi. Se non ci fosse la Bce con l’allentamento della politica monetaria, oggi ci sarebbe ben poco dell’ottimismo che sta attraversando i mercati.

TIMONE ALLA BEI
Il fondo, che sarà gestito dalla Bei prevede la partecipazione diretta degli Stati Ue non attraverso il versamento di quote nel capitale, ma attraverso la partecipazione delle banche nazionali di sviluppo ai progetti. In Italia questo ruolo è stato affidato alla Cassa depositi e prestiti, che impegnerà 8 miliardi, come ha confermato ieri il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

I FALCHI TEDESCHI
I tedeschi mettono però le mani già avanti. “Il processo di selezione dei progetti non deve essere politicizzato altrimenti non ci sarà alcun coinvolgimento del settore privato che resta il nostro obiettivo”, ha detto il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble. Il testo approvato sarà ora la base per il negoziato con il Parlamento europeo.