Zona rossa in tutta Italia ma ok al pranzo con parenti e amici: cosa si può fare e non fare a Pasqua e a Pasquetta 2021

Dal 3 al 5 aprile tutta l'Italia sarà in zona rossa ma sarà consentito andare a trovare parenti e amici per Pasqua e Pasquetta 2021

Zona rossa in tutta Italia ma ok al pranzo con parenti e amici: cosa si può fare e non fare a Pasqua e a Pasquetta 2021

Nell’Italia in zona rossa a Pasqua 2021 sarà vietato uscire di casa ma sarà consentito andare nelle seconde case. Non si potrà fare un picnic ma si potrà andare a pranzo dai parenti o dagli amici anche a Pasquetta. Dal 3 al 5 aprile il decreto legge del governo Draghi ha proclamato la zona rossa in tutta Italia. Questo significa che si potrà uscire soltanto per motivi di salute, lavoro o estrema necessità e urgenza con autocertificazione. Tutti i negozi tranne quelli di generi di prima necessità saranno chiusi. Ma le deroghe permetteranno comunque di vedere gli amici e i parenti anche per tradizioni come il pranzo di Pasqua e Pasquetta.

Cosa si può fare e non fare a Pasqua e a Pasquetta 2021

Il decreto legge 13 marzo n. 30 del governo Draghi dispone la zona rossa e arancione in tutta Italia per il periodo dal 15 marzo al 6 aprile. Anche le regioni in zona gialla passano in arancione. Tutta Italia è zona rossa dal 3 al 5 aprile, ma è comunque consentito lo spostamento nel limite di due persone oltre ai minori di età inferiore ai 14 anni, all’interno della stessa Regione verso un’abitazione privata. Per i giorni a partire dal 7 aprile invece il governo sta approntando un nuovo decreto legge ed è convocato un consiglio dei ministri per approvarlo mercoledì 31 marzo. L’Italia va verso il prolungamento delle restrizioni e quindi verso un nuovo lockdown fino al 30 aprile.

Che cosa si può fare e che cosa è vietato a seconda delle zone? Il calendario delle restrizioni dice che dal 30 marzo al 2 aprile nelle zone arancioni sono consentite le visite ai parenti e agli amici, che sono invece vietate nelle zone rosse. È possibile andare nelle seconde case (tranne che nelle regioni che lo vietano: Valle d’Aosta, Alto Adige, Liguria da domani, Toscana, Puglia e Campania). Dal 3 al 5 aprile tutta l’Italia sarà in zona rossa ma le visite ai parenti e agli amici, attualmente vietate in zona rossa, saranno consentite. Il 6 aprile si tornerà alle restrizioni di oggi e quindi le visite ad amici e parenti saranno di nuovo vietate in zona rossa e consentite in zona arancione.

Cosa è consentito e cosa no dal 3 al 5 aprile

Che cosa si può fare e non fare a Pasqua e a Pasquetta 2021? Cosa è consentito e cosa è vietato? Secondo le Faq (ovvero le risposte alle domande frequenti) che si trovano sul sito del governo, nel periodo che va dal 3 al 5 aprile gli spostamenti tra Regioni sono consentiti solo per lavoro, salute o necessità. Si potrà però sempre far ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione in zona arancione e in zona rossa. Se due partner lavorano in città diverse potranno ricongiungersi nella casa in cui si ritrovano. Non si potrà però andare a trovare i genitori con cui non si convive se abitano in un altro Comune. Tranne che nei tre giorni di Pasqua dal 3 al 5 aprile.  I negozi sono aperti solo sabato 3 aprile, quelli consentiti dal codice Ateco. Domenica e lunedì possono rimanere aperti solo farmacie, edicole, tabaccai. I parrucchieri restano chiusi per tutti i tre giorni.

Gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono sempre consentiti. I bar e i ristoranti sono chiusi per l’accesso al pubblico ma aperti per l’asporto con queste modalità: dalle 5 alle 18, senza restrizioni; dalle 18 alle 22, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina ma è consentita alle enoteche e alle vinerie. È permesso raggiungere le seconde case anche se ci si muove da o verso una zona rossa, ma solo con il proprio nucleo familiare e se l’abitazione è di proprietà o in affitto lungo da prima del 14 gennaio.

Zona rossa in tutta Italia ma sì al pranzo con parenti e amici

È possibile poi andare all’estero in vacanza ma il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in mattinata un’ordinanza che dispone, per arrivi e rientri da Paesi dell’Unione Europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Eu. È possibile organizzare nei giorni 3, 4 e 5 aprile incontri con parenti e amici. Fino a venerdì 2 aprile le visite ad amici e familiari che si trovano nel proprio comune saranno permesse solo in zona arancione, spostandosi una volta al giorno e rispettando il coprifuoco dalle 5 alle 22. Da sabato e nei giorni di Pasqua e Pasquetta scatterà la deroga: ci si potrà spostare per andare verso un’altra casa di parenti e amici anche portando con sé figli minori di 14 anni o eventuali disabili. Ci si potrà muovere anche per andare a trovare persone che abitano in altre regioni o altri comuni.

In tutti questi casi sarà comunque necessario munirsi dell’autocertificazione o modulo autodichiarazione scaricabile dal sito del ministero dell’Interno. Nella compilazione è possibile dichiarare che lo spostamento è determinato da:
– comprovate esigenze lavorative;
– motivi di salute;
– altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio; (specificare il motivo che determina lo spostamento.

La deroga per andare a trovare parenti e amici a Pasqua e Pasquetta 2021

Proprio quest’ultimo punto è quello da barrare per dichiarare la visita a un parente o a un amico in occasione di Pasqua e Pasquetta 2021. Nel modulo dovranno essere indicati l’indirizzo di partenza e quello di arrivo, senza il nome della persona che si va a visitare. In questi giorni, se si viene trovati fuori casa, si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti. Anche mediante l’autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e alle polizie locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo, per esempio, adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

Riguardo gli altri spostamenti consentiti nei giorni 3-5 aprile, come è possibile sapere se uno degli spostamenti rientra tra quelli ammissibili per “motivi di necessità”? Il governo risponde che “La valutazione circa l’eventuale sussistenza di motivi di necessità, in ciascuna vicenda concreta, rispetto alle variegate situazioni che possono verificarsi, resta rimessa all’Autorità competente indicata dall’articolo 4, comma 3, del Decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 (che, per le violazioni delle prescrizioni dei Dpcm, è di norma il Prefetto del luogo dove la violazione è stata accertata). Il cittadino che non condivida il verbale di accertamento di violazione redatto dall’agente operante può pertanto fare pervenire scritti e documenti difensivi al Prefetto, secondo quanto previsto dagli artt. 18 e seguenti della Legge 24 novembre 1981, n. 689”.