Pensioni d’oro addio. C’è accordo nel Governo. Vertice tecnico a Palazzo Chigi. Nella Manovra ci saranno anche più sgravi per le imprese e 30 miliardi per i debiti della Pa

Le misure previste dalla Manovra

Dal taglio delle pensioni d’oro alle modifiche annunciate dell’ecotassa sulle auto. Che a detta del vicepremier, Matteo Salvini, dovrebbe sparire del tutto. E non solo. Sul tavolo del vertice convocato ieri sera a Palazzo Chigi, c’era pure il dossier con le misure a sostegno delle imprese e dei Comuni. Una riunione “tecnica”, per la precisione, alla quale, oltre al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, hanno preso parte anche l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, e alcuni tecnici del Mef.

Un’occasione per fare il punto e delineare alcune ipotesi di modifica rispetto al testo della Manovra approvata a Montecitorio, che saranno poi tradotte in emendamenti formali da presentare a Palazzo Madama, dove proprio ieri si è aperta la sessione di bilancio. Ma non è tutto. A breve, sul tavolo del Governo, finirà anche un altro spinoso dossier: quello delle ulteriori modifiche all’impianto della Finanziaria che, entro il 19 dicembre vanno messe a punto per avanzare una proposta alla Commissione europea al fine di evitare la prosecuzione della procedura d’infrazione per eccesso di debito avviata nei confronti dell’Italia. In particolare, all’attenzione dell’Esecutivo ci sono le due misure bandiera del contratto gialloverde: quota 100 e reddito di cittadinanza, che saranno oggetto di un vertice tra Conte e il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, in programma per domani.

Ma tornando alla riunione tecnica di ieri sera, dopo il taglio fino al 40% delle pensioni d’oro annunciato da Di Maio e la frenata della Lega si starebbe lavorando ad un compromesso: blocco immediato degli adeguamenti per i trattamenti fino a 150mila euro lordi l’anno, quindi, successivamente e proggressivamente, sforbiciate graduali fino al 40% per gli assegni superiori ai 500mila euro per chi non ha versato tutti i contributi. Sul fronte delle imprese, si starebbe lavorando non solo ad un taglio del cuneo fiscale con una riduzione di 600 milioni delle tariffe Inail, ma anche all’aumento della deducibilità dell’Imu sui capannoni, che potrebbe aumentare al 50% rispetto al 40% approvato alla Camera (l’aliquota vigente è del 20%).

E non finisce qui. L’obiettivo, peraltro già annunciato da autorevoli esponenti del Governo nei giorni scorsi, è anche quello di sbloccare i pagamenti della Pubblica amministrazione verso i fornitori. Un’operazione, quest’ultima, da circa 30 miliardi di euro da mettere in campo con il sostegno della Cassa depositi e prestiti. Altro intervento, anche in questo caso già annunciato, riguarderebbe la correzione dell’ecotassa sulle auto a benzina e diesel, introdotta in Manovra a Montecitorio, ma lasciando in piedi gli incentivi per i veicoli elettrici.

Quanto ai Comuni, si starebbe valutando un ulteriore intervento per sbloccare – come richiesto dagli Enti locali – 300 milioni di euro destinati alla compensazione Imu-Tasi. Altro tema al centro della riunione di ieri a Palazzo Chigi riguarda gli investimenti che la Legge di bilancio 2019 punta a rilanciare in maniera significativa per spingere la crescita economica, fissata per il prossimo anno, secondo le stime del Governo, all’1,5%. Un tema, peraltro, cruciale nella trattativa con Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione.