La Sveglia

Per Giorgia è facile mentire se i giornali se la bevono

La presidente del Consiglio Meloni ha mentito agli italiani in un video girato e montato con soldi pubblici.

Per Giorgia è facile mentire se i giornali se la bevono

No, il taglio del cuneo fiscale del governo Meloni non è il “più importante degli ultimi decenni”, come la presidente del Consiglio afferma nel distopico video girato nelle stanze di Palazzo Chigi con la ciurma di ministri in posa per il finale a effetto del filmato.

La presidente del Consiglio Meloni ha mentito agli italiani in un video girato e montato con soldi pubblici

L’era della post-verità, la chiamavano così gli studiosi e gli intellettuali che da anni ci allertano. Qualcuno fruga tra i cassonetti dei complottisti per farne macchiette ma i professionisti della post-verità sono lì, al governo. In quel video la presidente del Consiglio spiega che l’esecutivo userà un “tesoretto di 4 miliardi di euro” per finanziare il “più importante taglio delle tasse sul lavoro degli ultimi decenni”.

I 3 o 4 miliardi di euro stanziati dal governo Meloni nel decreto Lavoro sono ben distanti dai 7 miliardi stanziati dal governo Draghi nella legge di bilancio del 2022 per ridurre l’Irpef, a cui va aggiunto il miliardo per l’Irap i quasi due miliardi per ridurre i contributi previdenziali. Il “più importante taglio fiscale degli ultimi decenni” è di molto inferiore agli oltre 9 miliardi del cosiddetto “bonus 80 euro” con cui il governo Renzi intervenne sulle buste paga.

Giorgia Meloni ha mentito. La presidente del Consiglio ha mentito agli italiani in un video girato e montato con soldi pubblici, nelle stanze di uno dei più importanti palazzi della nostra Repubblica, utilizzando i canali di Stato. Ha potuto farlo perché si è sottratta alla conferenza stampa in cui qualsiasi giornalista avrebbe potuto facilmente sbugiardarla con un paio di numeri in mano. L’ha fatto confidando nell’eco delle sue parole con l’aiuto di infervorati giornalisti più commilitoni che giornalisti.

Come pensa Meloni di farla franca mentendo sapendo di mentire? Tra i molti fattori ce n’è uno che ci interessa da vicino: la stampa non è più un argine, non è ritenuta un vigile credibile. La bugia di Giorgia dice di noi, oltre che di lei, perché il tessuto sociale, informativo e culturale di questo Paese è permeabile ormai a qualsiasi menzogna. Non conta la veridicità di ciò che si afferma, basta la potenza del messaggio.

Con il giusto armamentario si può far credere vera qualsiasi cosa. Diceva Mark Twain che non bisogna avere paura di ciò che non si conosce ma bisogna temere ciò che crediamo vero e invece non lo è. Eccoci qua.