Per i pendolari lombardi il futuro non è… Lucente: l’assessore ammette i disservizi ma assolve Trenord

L'assessore lombardo ai Trasporti, Franco Lucente, ammette i disservizi per i pendolari, ma assolve Trenord da tutte le colpe.

Per i pendolari lombardi il futuro non è… Lucente: l’assessore ammette i disservizi ma assolve Trenord

Una richiesta di informativa presentata dal Movimento 5 Stelle in consiglio regionale è riuscita a mettere spalle al muro l’assessore ai trasporti Franco Lucente (FdI) che ha dovuto pubblicamente rimangiarsi quanto dichiarato alcuni giorni fa. La promozione di Trenord è quindi diventata una bocciatura, anche se il responsabile dei trasporti nella sua risposta ha dovuto arrampicarsi sugli specchi, cercando di schivare i “colpi” ben assestati dal capogruppo pentastellato Nicola Di Marco nel suo intervento, ricorrendo al mescolamento di carte. Nello specifico, a quello di date.

Non potendo negare l’evidenza, Lucente ha in apertura della sua risposta dichiarato che per quanto riguarda Trenord “il 2023 si è chiuso con dei problemi avuti negli ultimi 4 mesi e questo non lo neghiamo: c’è stato un peggioramento”. “A gennaio di quest’anno c’è stato un miglioramento rispetto ai mesi precedenti”, ha proseguito Lucente, ma “non è quello che voglio. Io voglio molto di più e anche cercare di dare un’adeguata comunicazione ai pendolari quando ci sono ritardi e soppressioni”. Poi ha cominciato il gioco delle tre carte: “Confrontando i dati del 2023 rispetto a quelli del 2019 abbiamo un miglioramento” ma “non rispetto al 2023” per motivazioni “che riguardano l’azienda, materiale rotabile e servizi esterni”. La colpa? Mai di Trenord, ma sempre di quei cattivoni di Rete Ferroviaria Italiana, che gestisce i binari.

Lo scaricabarile sui pendolari lombardi

“In Lombardia abbiamo il 52% della rete a binario unico. La rete è obsoleta. È chiaro che se non si fanno lavori, il servizio non può essere ottimale. Dobbiamo stringere tutti i denti”, ha spiegato l’assessore. “Questi lavori (che farà Rfi nei prossimi anni, ndr) ci porteranno ad avere un servizio migliore e tra 2-3 anni avremo qualcosa di meglio. Non possiamo pensare che se si fanno dei lavori non ci siano dei disservizi: bisogna essere in grado anche di rispondere con mezzi sostitutivi. Mi spiace per l’utenza, ma quando i lavori saranno ultimati daremo un servizio competitivo con il resto d’Europa”.

Passando al valzer di poltrone di Fnm e Trenord che ci sarà nei prossimi mesi , Lucente ha detto che si seguirà “il percorso che si è sempre seguito. Quello che auspico è avere dirigenti capaci che siano pronti a migliorare l’azienda. È chiaro che qualcosa succederà” , ha concluso Lucente, “come in tutte le nomine e tutti i cda che si susseguono ci saranno conferme, riconferme e cambiamenti. Ma l’obiettivo fondamentale è che nella nuova governance ci sia la voglia, la capacità e lo stimolo di andare avanti e fornire un servizio efficace ed efficiente”. Il primo affondo di Nicola di Marco è stato quello di sottolineare che “l’assessore Lucente ha confermato il peggioramento degli indici di puntualità di Trenord dal 2022 al 2023 – con un calo da 83,4 a 82,3 della media annua riferita alla puntualità entro i cinque minuti – rimangiandosi in Aula il voto sufficiente attribuito al servizio meno di una settimana fa”.

Operazione verità

Il capogruppo del M5S ha proseguito: “Oggi abbiamo ascoltato le parole confuse di una Giunta in grave difficoltà, ma letto dati inequivocabili che confermano quanto i pendolari vivono sulla propria pelle ogni giorno: ritardi, disservizi e cancellazioni, con metà delle direttrici non rispetta gli standard minimi riferiti agli indici di affidabilità”. Per l’uno-due, Di Marco prima ha ribaltato la “lettura” dell’assessore Lucente che aveva attribuito le colpe del disservizio ai titoli dei giornali, e proposto come soluzione ai problemi l’aumento della frequenza delle visite dei consiglieri in azienda”.

Quindi sulla revisione della governance dell’azienda promessa mesi fa: “Neanche una parola. Non è con le passerelle e con i tappeti rossi stesi dai vertici aziendali che si risolveranno i problemi dei pendolari lombardi”. “Noi preferiamo continuare a stare sui treni e nelle stazioni, laddove i problemi che continueremo a denunciare e combattere sono reali”, ha concluso Di Marco. “Lucente ha cambiato idea, se ieri dava la sufficienza a Trenord oggi la boccia, lamentando i troppi ritardi e i problemi di affidabilità dei treni regionali. Peccato che sia lo stesso assessore che ha approvato in giunta il riaffidamento a Trenord del servizio ferroviario regionale per altri dieci anni, con 110 milioni di euro in più per ogni singolo anno”, il commento del vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Emilio Del Bono (Pd). “Il fatto è che il servizio negli ultimi anni non segna un miglioramento ma, anzi, una regressione, e su questo non si può scherzare”.