Per il commercio è un venerdì nero davvero. Serve Babbo Natale per salvare il settore

Mentre impazza la Black Friday-mania, il commercio soffre. E conferma il trend dell’anno, tanto da guardare alle feste di Natale come l’unica scialuppa.

Mentre impazza la Black Friday-mania, il commercio soffre ancora. E conferma il pessimo trend dell’anno, tanto da guardare alle feste di Natale come l’unica scialuppa di salvataggio per evitare un inizio di 2017 all’insegna della chiusura di molte attività. A settembre i dati Istat delineano un quadro a tinte fosche: il calo rispetto ad agosto è dello 0,6%. Il confronto con l’anno precedente è altrettanto impietoso: la diminuzione è dell’1,4%. Nel dettaglio dei numeri emergono altri elementi: le botteghe alimentari subiscono una flessione del 4%. Gli unici che riescono a salvarsi dal trend negativo sono i discount alimentari con un aumento del 2,3%.

“È davvero un venerdì nero per il commercio”, ha commentato la Confesercenti, riferendosi alla concomitanza del Black Friday ai dati sul settore. “La crisi del commercio è grave soprattutto per i piccoli esercizi, che rispetto ad un anno fa hanno perso il 2,5% di fatturato”, ha annotato l’organizzazione. Meno catastrofica l’analisi della Confcommercio. “Il dato sulle vendite conferma la debolezza della domanda, in particolare, sono andate deluse le aspettative su una crescita congiunturale del comparto alimentare”, ha evidenziato l’ufficio studi. La Coldiretti ha invece sottolineato un altro aspetto: “A condizionare l’andamento della spesa sono sempre di più i nuovi modelli di consumo che favoriscono forme di vendita alternative, dagli acquisti in rete fino a quelli direttamente dal produttore ma anche i negozi specializzati”. Così non resta che aspettare Babbo Natale.