Persone scomparse, nel 2024 meno denunce e più ritrovamenti. Ma il fenomeno continua a preoccupare con 68 segnalazioni al giorno

Persone scomparse, nel 2024 meno denunce e più ritrovamenti. Ma il fenomeno continua a preoccupare con 68 segnalazioni al giorno

Persone scomparse, nel 2024 meno denunce e più ritrovamenti. Ma il fenomeno continua a preoccupare con 68 segnalazioni al giorno

Dopo anni in cui il numero delle denunce di scomparsa continuava a salire, arriva un primo segnale incoraggiante. Il 2024 segna infatti un’inversione di tendenza: le denunce diminuiscono e i ritrovamenti aumentano. È quanto emerge dalla Relazione annuale predisposta dall’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, appena pubblicata online.

Nel corso dell’anno appena concluso sono state presentate 24.705 denunce di scomparsa, con una media di 68 al giorno, con un calo del 5,7% rispetto al 2023. A questo dato si accompagna un significativo aumento delle persone ritrovate: 14.628, con un incremento del 4% se si considerano le scomparse avvenute nel solo 2024 e del 13,7% rispetto al totale dei ritrovamenti, indipendentemente dalla data di scomparsa.

Restano ancora 10.077 i casi attivi al 31 dicembre, ma per la prima volta dal 2021 si registra un miglioramento complessivo del quadro nazionale, frutto – secondo l’analisi dell’Ufficio del Commissario – di una strategia più efficace e coordinata nella gestione del fenomeno.

Il peso delle scomparse tra stranieri e minorenni

Un dato che continua a destare attenzione è l’elevata incidenza di cittadini stranieri tra le persone scomparse: nel 2024, il 58,6% delle denunce riguarda persone non italiane. Il fenomeno è ancora più marcato tra i minorenni, che rappresentano il 72,7% delle scomparse nella fascia under 18. Un quadro che evidenzia la vulnerabilità di queste categorie e la necessità di un presidio costante e mirato da parte delle istituzioni.

Le ragioni del miglioramento

Secondo la Relazione, il miglioramento dei dati è attribuibile a una serie di azioni mirate, a partire dal rafforzamento delle tecniche di ricerca e dalla formazione del personale impiegato nelle attività di indagine e soccorso. Importante anche l’impatto delle campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione, così come l’attenzione crescente verso le fasce più fragili, come minori, anziani e persone con disabilità cognitive.

Un ruolo chiave lo stanno giocando anche i processi di digitalizzazione in corso nella pubblica amministrazione e la diffusione dei protocolli regionali per l’identificazione delle persone decedute senza identità. L’uso sempre più diffuso di banche dati integrate, strumenti digitali e sistemi di allerta tempestiva consente infatti di abbreviare i tempi delle ricerche e migliorare la collaborazione tra enti e territori.

Intese istituzionali e impegno condiviso

La Relazione 2024 evidenzia inoltre l’importanza di tre Protocolli nazionali siglati con istituzioni strategiche, finalizzati alla tutela dei soggetti più vulnerabili. Accordi che, si legge nel documento, confermano l’impegno dell’Ufficio del Commissario a considerare quello delle persone scomparse come un “fenomeno sociale prioritario”, da affrontare con una risposta collettiva, coordinata e costante.

Fondamentale anche il lavoro delle prefetture e delle Forze dell’ordine, coinvolte in tutte le fasi operative, dal momento della denuncia fino all’eventuale ritrovamento. Centrale il dialogo con il Terzo settore, portato avanti attraverso strumenti permanenti come la Consulta nazionale e i Tavoli tematici, che consentono uno scambio continuo tra istituzioni e associazioni impegnate sul territorio.