Phishing, carta di credito clonata a un italiano su otto. La sicurezza nei pagamenti virtuali non è ancora garantita. Presi di mira il 60% degli utenti di internet

Italiani popolo di pecoroni, dicevano. La gente qui è arretrata, in Europa il contante non lo usano neanche più, dicevano. E giù a sentenziare su quanto la cultura digitale nostrana fosse retrograda e incapace di stare al passo coi tempi.  L’e-commerce ha sospinto poi il settore, incoraggiato i consumatori – giustamente, sia chiaro – a rivedere la propria posizione in merito, incentivandoli a procurarsi un mezzo di pagamento virtuale, a porre le carte American Express a confronto con quelle Visa o MasterCard per armarsi della tessera più adatta. Peccato, però, che ciò non sia andato di pari passo con un’adeguata sensibilizzazione sul tema delle truffe e molti utenti, soprattutto i più attempati, si trovano a fare i conti con qualcosa che non conoscono adeguatamente e che li espone al rischio, concreto, di essere truffati.

Una ricerca sul phishing in Italia commissionata da Crif allo studio Smart Research ha evidenziato come la strada verso la messa in sicurezza delle carte, delle prepagate e dei conti oline italiani sia ancora lunga. Secondo l’indagine, 6 utenti internet su 10 ricevono almeno una volta ogni due settimana e-mail truffaldine, volte a carpire dati sensibili del ricevente relativi a carte di credito o conti sul web. Si tratta di mail scritte spesso in italiano stentato, in cui viene riportato il logo di rinomati istituti o banche.

Nonostante si tratti sovente di fake palesi e facili da individuare per i naviganti esperti, sono in molti gli sprovveduti che finiscono col cascarci. Precisamente il 7,7%, secondo la ricerca intitolata “Furto di identità, phishing e clonazione di carte di credito”.

L’indagine ha preso in considerazione un campione compreso tra i 18 e i 64 anni, rappresentativo per genere, età e provenienza geografica e ha messo in luce come un italiano su sei sia sia stato vittima di un attacco di phishing, furto d’identità o tentativo di clonazione. Percentuale decisamente più significativa nella fascia d’età 45-54 anni, dove gli attacchi ai conti correnti o alle carte di credito coinvolgono la metà del campione, e che si riducono al 30% nella fascia 35-44.

Gli attacchi di phishing in Italia sono una piaga in crescita e un italiano su otto ha subito la clonazione della propria carta di credito. Circa un terzo è stato salvato dal servizio di SMS Alert, nel 28% dei casi è stato decisivo l’intervento delle banche.

Il problema centrale resta quello della conapevolezza dei rischi, la quale risulta del tutto assente nel 10% del campione. I giovani sono maggiormente in grado di evitare link a rischio ed email sospette, ma prestano meno attenzione alla cura dei propri dati (8 under 34 su 10 utilizzano antivirus gratuiti). L’assenza di un’informazione efficiente rappresenta ancora una falla evidente nel sistema digitale italiano.