Piantedosi spegne la musica. Dopo la trattativa lamo tra agenti e i migliaia di giovani avventori, il rave party a Modena chiude i battenti

Piantedosi spegne la musica. Dopo la trattativa tra agenti e i migliaia di giovani avventori, il rave party a Modena chiude i battenti

Matteo Piantedosi spegne la musica e annuncia lo sgombero del rave party illegale a Modena. Dopo aver ribadito il pugno di ferro con le ong sul caso dei migranti, il ministro dell’Interno conferma la linea dura del governo di Centrodestra contro le occupazioni illegali.

Piantedosi chiude il rave party di Modena

Ballano a ritmo frenetico, con la musica degli altoparlanti sparata a tutto volume, da sabato scorso. Ma per i migliaia di ragazzi giunti nel capannone abbandonato a due passi dall’uscita dell’autostrada a Modena, la festa che sarebbe dovuta andare avanti fino a domani è già finita.

L’intera area, infatti, presidiata da un cordone delle forze di polizia è stata liberata dopo una trattativa lampo con gli occupanti. Presenti sul posto anche agenti in tenuta antisommossa e blindati che hanno assicurato che gli occupanti lasciassero liberamente e in modo pacifico la zona. Identificate oltre 600 persone dagli agenti delle forze dell’ordine.

Proprio il dispiegamento massiccio di forze dell’ordine, pronte ad intervenire, aveva già dato i primi frutti. Molti ragazzi, infatti, avevano lasciato il capannone spiegando che presto anche altri avrebbero fatto lo stesso.

Stop ai rave party

Per ragioni di sicurezza nella notte tra sabato e domenica, la prima di questa folle festa, erano state chiuse le uscite autostradali. Una situazione insostenibile per la quale, ieri, Piantedosi aveva dato mandato al prefetto di liberare l’area. Un intervento delicato che è stato al centro della riunione d’urgenza del comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Modena, Alessandra Camporota.

Non solo. Il ministro sarebbe intenzionato a portare la questione del contrasto alle feste illegali al Consiglio dei ministri previsto per questo pomeriggio per ragionare sulla linea da seguire davanti a casi analoghi.