Pioggia di missili balistici cinesi contro Taiwan

Sono 11 i missili balistici Dongfeng che la Cina ha lanciato questa mattina contro Taiwan in risposta alla visita di Nancy Pelosi.

Pioggia di missili balistici cinesi contro Taiwan

La Cina ha lanciato 11 missili balistici Dongfeng (DF) nelle acque intorno a Taiwan, nell’ambito delle esercitazioni militari iniziate oggi in risposta alla visita sull’isola della speaker della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi. A confermarlo è stato il ministero della Difesa di Taiwan, citato dall’agenzia ufficiale Central News Agency, precisando che i lanci sono avvenuti in diversi momenti.

Sono 11 i missili balistici Dongfeng che la Cina ha lanciato questa mattina contro l’isola di Taiwan

L’esercito di Taipei “ha colto immediatamente le dinamiche di lancio, attivato i relativi sistemi di Difesa e rafforzato la prontezza al combattimento”, ha riferito lo stesso ministero della Difesa di Taiwan.

Cinque degli undici missili balistici cinesi lanciati contro Taiwan, ha riferito, invece, il ministero della Difesa giapponese, sono caduti nella zona economica esclusiva del Giappone e “si ritiene che abbiano sorvolato l’isola principale di Taiwan”.

Il Giappone protesta con la Cina: “Grave minaccia alla sicurezza nazionale”

La mossa, confermata in tarda serata dal ministero della Difesa di Taipei, è un segnale preoccupante che, in caso di imprevisti, potrebbe portare a scenari di escalation visti i rischi concreti di incidenti.

“Questa è una questione grave che riguarda la sicurezza nazionale del nostro Paese e la sicurezza delle persone”, ha affermato il ministro della Difesa giapponese, Nobuo Kishi. Tokyo ha anche presentato una protesta diplomatica al governo cinese.

In mattinata il ministero della Difesa di Taiwan aveva confermato il lancio di “diversi missili balistici” da parte dell’Esercito popolare di liberazione (Pla) a partire dalle 13.46 locali (le 7.46 in Italia) nelle acque nordoccidentali e sudoccidentali dell’isola di Taiwan.

Taiwan: “Non vogliamo l’escalation, ma non arretreremo quando si tratta di sicurezza e sovranità”

Taipei ha fermamente condannato “le azioni irrazionali” della Cina che “minacciano la pace e la stabilità regionali”. “Non vogliamo l’escalation, ma non arretreremo quando si tratta di sicurezza e sovranità” ha subito affermato, in un tweet, il ministero della Difesa di Taiwan in risposta all’avvio delle esercitazioni annunciate della Cina, in rappresaglia per la visita a Taipei di Nancy Pelosi.

Il governo di Taiwan ha informato, attraverso l’Ufficio marittimo e portuale di Taipei, che la Cina ha aggiunto un’altra area di interdizione per le sue manovre militari nelle acque orientali dell’isola, portando il totale a quota sette. Secondo le autorità di Taiwan la durata delle “manovre militari mirate” dell’Esercito popolare di liberazione (Pla) sono state estese da domenica 7 agosto a lunedì 8 fino alle 10.

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