Pneumologia, il mago del bisturi saluta il Forlanini. Il professor Martelli lascia l’ospedale dopo 25 anni

di Roberta Crisanti

Ha salvato migliaia di vite. È il mago del bisturi ma prima di tutto un uomo.
Il Prof. Massimo Martelli, primario e direttore della chirurgia toracica dell’ospedale Carlo Forlanini di Roma, membro del consiglio superiore di sanità, lascia dopo 25 anni per limiti di età, la direzione del dipartimento di chirurgia toracica dell’Ospedale Carlo Forlanini di Roma.
Classe 1944, figlio dell’illustre Prof. Tommaso Martelli luminare della medicina, nel 1970 consegue laurea con lode in medicina e chirurgia con successive specializzazioni in Chirurgia Vascolare e Chirurgia Toracica, nel 1985 diviene Professore Associato di Chirurgia Toracica, nel 1989 lascia La Sapienza e vince il concorso nazionale di primario ospedaliero di Chirurgia Toracica. Per lui si spalancano le porte del nosocomio romano. Molti italiani hanno affidato la loro vita nella mani di questo uomo.
Un medico noto a livello internazionale per le sue grandi qualità professionali che ha saputo creare attorno a se una squadra affiatata, un’equipe di medici ed infermieri che rappresentano la punta di diamante dell’ospedale cittadino al quale oltre 70 mila pazienti nel corso degli anni si sono rivolti per ricevere le sue cure e oltre 26 mila sono stati operati da lui. Un professore emerito di grande spessore e carisma capace di tradurre in linguaggio semplice e lineare la complessità della materia, istrionico dotato di grande senso dell’umorismo, grande comunicatore, un eccellente luminare della chirurgia toracica, un mago che con due micro bisturi di mezzo centimetro in mano è riuscito a salvare tante vite umane, un pezzo di storia della sanità italiana. Ma soprattutto un uomo. Disponibile, umano, professionale. Un medico che si alza alle 5 del mattino per ricevere tutti i suoi pazienti. Una vita, una missione vissuta con abnegazione, il “prof.” per tutti, quel “prof” per il quale indossare un camice verde, una cuffia ed una mascherina, infilare dei guanti in lattice e prendere un bisturi non significa iniziare la routine di tutti i giorni dopo aver timbrato un cartellino, ma significa lottare per salvare la vita di un paziente, restituire speranze ed emozioni a tutti. Il Prof. Martelli è riuscito a trasmettere la sua straordinaria carica umana a tutto il suo reparto medici ed infermieri, rendendo la sua equipe “una seconda famiglia” quella famiglia sempre pronta a riceverti ed accoglierti senza farti sentire mai solo.