Pnrr, Meloni se la prende comoda ma l’Ue chiede subito le modifiche

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, spiega che l'Italia modificherà il Pnrr entro il 31 agosto, ma per l'Ue bisogna fare molto prima.

Pnrr, Meloni se la prende comoda ma l’Ue chiede subito le modifiche

L’Ue chiede di fare in fretta sul Pnrr, ma il governo Meloni continua a prendersela comoda. Lo testimoniano anche le parole della stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata da Bruno Vespa al Forum ‘L’Italia che verrà‘ in Masseria. Meloni si dice certa che “riusciremo ad avere la terza rata del Pnrr”, su cui è in corso un lavoro “molto lungo e preciso con la Commissione”. La presidente del Consiglio è ottimista sulla rata che ancora non è stata corrisposta, ma se la prende comoda con le modifiche richieste al più presto dall’Ue.

Quando parla della revisione del Pnrr, infatti, Meloni afferma: “Ci stiamo occupando entro il 31 agosto di lavorare per rivedere alcuni obiettivi per inserire il Repower Eu”. Entro il 31 agosto che, in effetti, è la scadenza fissata da Bruxelles. Almeno formalmente. Perché le cose, nella pratica, stanno diversamente: come ha dichiarato anche il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, il piano di modifiche deve arrivare molto prima per avere il tempo di valutare la revisione e garantire l’erogazione delle risorse nei tempi prestabiliti. Per la Commissione le modifiche devono essere presentate al più tardi entro fine giugno. E non a fine agosto, come dice Meloni. La trattativa è già in salita dunque.

Pnrr, in corso la revisione dei progetti: servirà qualche settimana per inviare le modifiche a Bruxelles

Che serviranno ancora diverse settimane per inviare il piano di revisione del Pnrr a Bruxelles viene confermato anche dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni. Intervistato dall’Adnkronos spiega che il governo è impegnato nella revisione “progetto per progetto”; con l’obiettivo di dare “forma al nuovo assetto della spesa, senza rinunciare neppure a un centesimo di euro”. Sono in corso valutazioni, “in piena sintonia con i ministeri e la Commissione europea”, spiega il sottosegretario. Ma sui tempi l’Italia non segue le indicazioni dell’Ue: “Al massimo tra qualche settimana avremo un quadro chiaro e definito della revisione del Pnrr”. Qualche settimana, quindi, e non i pochi giorni richiesti da Bruxelles, che vuole la presentazione delle modifiche entro metà-fine giugno. Anche per non mettere a rischio l’erogazione delle rate del 2023.

Mezzo passo indietro di Fitto sui controlli al Piano della Corte dei Conti: serve confronto

Mentre il governo prende ancora tempo – che non ha – sulla revisione del Pnrr, il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, fa un mezzo passo indietro nello scontro con la Corte dei Conti intervenendo a un convegno all’Università Cattolica sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per Fitto “governance e controlli sono fondamentali per la positiva riuscita del Pnrr, ma soprattutto riteniamo quanto mai importante avere un livello di confronto ed essere supportati dal punto di vista dei controlli dalla Corte dei Conti“. Fitto ribadisce poco dopo: “È interesse del governo, soprattutto alla luce di una programmazione così importante dal punto di vista quantitativo di risorse europee che sono in campo, di avere un ruolo fondamentale e importante di azione specifica da parte della Corte dei Conti”.