Pnrr, nel 2023 ci sono in gioco 24 miliardi di euro

Nel Pnrr del 2023 c'è in gioco un totale di 24 miliardi di euro, distribuiti in 16 miliardi del primo semestre e 18 miliardi del secondo.

Pnrr, nel 2023 ci sono in gioco 24 miliardi di euro

Nel Pnrr del 2023 c’è in gioco un totale di 24 miliardi di euro, distribuiti in 16 miliardi del primo semestre e 18 miliardi del secondo. Cifre che, se tutto va bene, si andranno ad aggiungere ai 66 miliardi ricevuti da Bruxelles fino a metà 2022 (prefinanziamento e prime due rate) e ai 19 miliardi attesi per la terza rata relativa agli impegni in scadenza il 31 dicembre.

Nel Pnrr del 2023 c’è in gioco un totale di 24 miliardi di euro, distribuiti in 16 miliardi del primo semestre e 18 miliardi del secondo

Quest’anno la tabella di marcia del Pnrr prevede il raggiungimento di 27 obiettivi complessivi entro il 30 giugno, e di 69 entro fine dicembre. Va ricordato che le scadenze indicate nel Piano nazionale ripresa resilienza sono di due tipi: target (obiettivi) e milestone (traguardi). I primi vengono valutati con indicatori quantitativi (per esempio il numero di imprese coinvolte o l’incremento di personale), mentre per i secondi il criterio di valutazione è qualitativo e rimanda generalmente all’approvazione di atti normativi o amministrativi. La seconda metà dell’anno sarà particolarmente densa di scadenze da rispettare, con molti target da realizzare soprattutto nel quarto trimestre.

Meloni: “Sarà inevitabile nel 2023 cambiare qualcosa per rendere più celere e più fluida la capacità di utilizzo dei fondi”

Nel governo Meloni si discute di eventuali modifiche da negoziare con Bruxelles, anche per sopperire alle difficoltà di spesa riscontrate negli ultimi mesi. “Sarà inevitabile nel 2023 – ha spiegato la premier Meloni – cambiare qualcosa per rendere più celere e più fluida la capacità di utilizzo dei fondi”.

A rischio 20 miliardi di misure infrastrutturali previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza

In qualche caso, in effetti, è già scattato il campanello d’allarme. Nel settore edile, per esempio, a rischio sarebbero già gli oltre 20 miliardi di misure infrastrutturali previste, e segnatamente la parte relativa al quarto trimestre 2023: l’aggiudicazione degli appalti per interventi legati alla gestione del rischio alluvione e riduzione del rischio del dissesto idrogeologico (2.487 milioni); l’aggiudicazione di tutti gli appalti, in capo a Rfi, per il potenziamento, l’elettrificazione e l’aumento della resilienza delle ferrovie per il Mezzogiorno (2,4 miliardi); l’aggiudicazione degli appalti per la realizzazione di piste ciclabili, metropolitane e filovie nelle grandi città (3,6 miliardi); l’aggiudicazione dei contratti per le infrastrutture idriche primarie (2,9 miliardi).

Ma in dubbio c’è anche l’avvio dei lavori, entro il secondo trimestre, per la costruzione e la messa in sicurezza di asili nido e scuole dell’infanzia (3,7 miliardi). Si tratta di tutti interventi che necessitano di progetti di fattibilità economica ed esecutiva, di una gran mole di autorizzazioni, e che si estendono sostanzialmente su l’intero territorio nazionale.

Tra le altre scadenze previste, entro fine anno, ci sono anche la digitalizzazione dei parchi nazionali, l’ordinamento delle professioni delle guide turistiche, la digitalizzazione del sistema giudiziario, l’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per le reti fognarie e la depurazione.

Fitto: “Sono stati raggiunti i 55 obiettivi previsti per il secondo semestre 2022”

Alla data di insediamento del Governo Meloni sui 55 obiettivi da raggiungere entro il 31 dicembre 2022 ne risultavano conseguiti 25. “Sono stati raggiunti i 55 obiettivi previsti dal Pnrr per il secondo semestre 2022 – ha detto il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto (nella foto) -. Questo risultato è il frutto di un importante lavoro di squadra impostato anche sulla base di un dialogo costruttivo attivato a livello politico con la Commissione Europea che ha consentito, tra l’altro, il superamento di alcune criticità connesse al raggiungimento di qualche obiettivo”.

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