Pnrr, rivolta contro i tagli. A rimetterci è sempre la sanità

Sempre e solo tagli. Ogni volta che il governo ritocca il Pnrr, a rimetterci sono le risorse da investire per i cittadini.

Pnrr, rivolta contro i tagli. A rimetterci è sempre la sanità

Sempre e solo tagli. Ogni volta che il governo ritocca il Pnrr, a rimetterci sono le risorse da investire per i cittadini. L’ultimo caso riguarda la sanità, come denunciato dalle Regioni, che “hanno protestato contro il taglio di 1,2 miliardi dal Fondo complementare del Pnrr”, sottolinea il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Soldi “destinati soprattutto a opere per la messa in sicurezza delle strutture ospedaliere. Tutto mentre sono stati messi a terra solo il 3,7% dei fondi per la salute e le sforbiciate colpiscono oltre 500 strutture tra case e ospedali di comunità e oltre 800 posti in terapia intensiva”.

Sempre e solo tagli. Ogni volta che il governo ritocca il Pnrr, a rimetterci sono le risorse da investire per i cittadini

Il messaggio di Conte è chiaro: “Abbiamo lottato tanto per ottenere quei 209 miliardi per l’Italia, non dobbiamo permettere che venga gettata alle ortiche”. Accuse mosse al governo anche dal Pd, con la responsabilità Sanità Marina Sereni che parla di una “riduzione di investimenti già programmati del tutto insostenibile” e “non regge” nemmeno “il rinvio ad altre fonti di finanziamento”, anche perché si tratta di soldi “già impegnati per altri progetti”. Così, ogni revisione del Piano fa ricadere “la scure sulla sanità, dimenticando che all’origine di quelle risorse c’è stato il dramma della pandemia”.

Per il ministro con delega al Pnrr, Raffaele Fitto, però, non ci sono tagli. “L’importo rimane lo stesso”, afferma al Senato, sostenendo che nel dl ora in discussione c’è una norma specifica “per velocizzare degli interventi in campo sanitario”. Per Fitto quella in corso sugli ospedali sicuri, considerando i ritardi negli appalti (solo in 9 casi su 55 sono stati rispettati i tempi di dicembre), è “un’operazione non di taglio, ma di salvaguardia di quei progetti”. Il Movimento 5 Stelle, intanto, promette battaglia in riferimento ai tagli alla sanità che riguardano 510 milioni per il rinnovamento degli ospedali, 132 milioni per l’innovazione sanitaria e 34 milioni per il sistema salute, ambiente e clima.

I pentastellati definiscono quello del governo come un “colpo di mano” sul fondo Pnrr destinato alla sanità, che va a colpire le Regioni togliendo “risorse fondamentali ai territori e alle strutture ospedaliere pubbliche”. Su questo fronte i 5 Stelle presenteranno in tutte le Regioni un’interrogazione indirizzata a ciascuna giunta, dopo che gli stessi enti – spesso a maggioranza di centrodestra – hanno denunciato i tagli.

Le Regioni denunciano e Conte incalza il governo. Speso finora solo il 3,7% dei fondi per la salute

Alle proteste delle Regioni si affiancano quelle dei Comuni, con il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che esprime preoccupazione su alcune coperture finanziarie nel decreto Pnrr, “che vanno ad azzerare risorse assegnate ai Comuni nel triennio 2027-2029”. Su cui chiede al governo di intervenire al più presto. Decaro parla dei dieci miliardi delle misure destinate ai Comuni e alle Città metropolitane che sono “transitate fuori dal Pnrr”, tra cui quelle sulla rigenerazione urbana e sui piani urbani integrati. Intanto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, annunciando un emendamento al dl Pnrr per stanziare 66 milioni alle famiglie colpite dall’alluvione parla anche dello Stadio Franchi di Firenze, spiegando che i “55 miliardi” previsti ma dichiarati inammissibili dalla Commissione Ue sono stati salvaguardati: “Ora quei fondi sono a disposizione”.