Ponte Morandi, familiari vittime: “Come ha fatto Mion a rimanere zitto?”

La rabbia dei familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi contro l'ex consigliere di Autostrade: "Speriamo che qualcuno paghi".

Ponte Morandi, familiari vittime: “Come ha fatto Mion a rimanere zitto?”

“Mi chiedo come si possa stare zitti quando si hanno tra le mani informazioni di gravità come questa e come certe persone possano dormire sonni tranquilli”. È quanto ha detto il presidente del comitato ricordo vittime del Ponte Morandi, Egle Possetti, commentando le parole dell’ex Ad della holding dei Benetton, Edizione, Gianni Mion, che oggi in aula ha ammesso di essere stato a conoscenza del rischio crollo del ponte sin dal 2010.

La rabbia dei familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi contro l’ex consigliere di Autostrade: “Speriamo che qualcuno paghi”

“Se fossi stata al suo posto – ha detto ancora il presidente del comitato ricordo vittime del Ponte Morandi – e avessi saputo lo stato delle infrastrutture non sarei stata zitta e avrei fatto il diavolo a quattro e avrei anche fatto in modo che il problema emergesse. Speriamo che qualcuno paghi”.

Mion, nel corso dell’udienza di oggi al processo per il crollo del Ponte Morandi di Genova, costato la vita a 43 persone, ha ammesso in aula “che il ponte aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo”. Una circostanza, ha spiegato l’ex Ad di Edizioni, la holding dei Benetton, che era a conoscenza di Aspi fin dal 2010, cioè 8 anni prima del crollo.

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