Pos e flat tax: l’Ue è incerta sulla Manovra

Il giudizio di Bruxelles sulla Manovra arriverà nelle prossime ore. La Meloni fa finta di niente e minimizza le critiche di Bankitalia.

Mentre nelle piazze inizia una settimana di scioperi, alla Camera la commissione Bilancio si prepara all’esame degli emendamenti alla Manovra. Sono 450 le proposte di modifica che sono state selezionate. Una caldeggiata da Confedilizia, presentata dalla maggioranza e dal Pd, prevede che la quota del Reddito di cittadinanza per l’affitto vada direttamente al proprietario, per contrastare le morosità.

Il giudizio di Bruxelles sulla Manovra arriverà nelle prossime ore. La Meloni fa finta di niente e minimizza le critiche di Bankitalia

Un’altra di Noi moderati punta a salvare le scuole mantenendo il rapporto un preside ogni 500 alunni (300 nelle piccole isole e comunità montane). Una proposta bipartisan è per il rilancio dei Giochi della Gioventù, e un’altra mira a estendere la riduzione dell’Iva al 5% anche per il settore del teleriscaldamento. È una corsa contro il tempo per chiudere entro fine anno per evitare l’esercizio provvisorio. Dopo il via libera alla Camera, il voto in Senato è previsto fra il 27 e il 29 dicembre.

Giorgia Meloni è consapevole che la valutazione della Commissione europea è in arrivo. Nel giro di 48 ore Bruxelles comunicherà nero su bianco cosa pensa della prima Manovra del suo governo, a cominciare dalla soglia a 60 euro oltre cui scatta l’obbligo ad accettare i pagamenti con carte. Il commissario Ue, Paolo Gentiloni, ha invitato a mantenere una linea coerente con le norme comunitarie sui pagamenti digitali e al rispetto degli impegni presi nel Pnrr proprio in questo campo.

Ma la premier non desiste e torna a rivendicare le misure della Manovra, minimizzando le osservazioni di Bankitalia (solo “un approccio critico”) e rispondendo a chi si chiede perché non vengano eliminate le commissioni sulle transazioni con il pos. “Non possiamo farlo perché sarebbe incostituzionale”, spiega. Sulla manovra una frenata su alcune misure potrebbe arrivare alla luce dei rilievi dell’Ue. Serve il disco verde sull’estensione della flat tax, oltre che sul pos.

“La moneta elettronica è privata, è un servizio offerto e lo Stato non può impedire a chi offre quel servizio di guadagnarci sopra una commissione. Probabilmente – osserva Meloni – questa è la ragione per cui la Banca d’Italia fa le sue valutazioni sul tema dell’innalzamento del tetto al contante”.

La premier constata invece con soddisfazione il limite a 10mila euro (il doppio di quanto previsto dal governo in manovra) fra i punti concordati dal Consiglio dell’Ue sul regolamento antiriciclaggio: “Significa che l’Ue vuole favorire gli evasori? Non credo, probabilmente abbiamo ragione noi”.

Correzione in corsa anche sul bonus cultura per i diciottenni. Dopo l’emendamento di maggioranza che puntava ad abrogarlo, la presidente del Consiglio chiarisce che l’obiettivo non è abolirlo ma introdurre un tetto al reddito per chi lo riceve, perché “non c’è ragione” che vada “al figlio di un milionario, di un parlamentare o a mia figlia”.

Per tenere buona Forza Italia per gli over 75 si sta ragionando di alzare le pensioni attorno ai 590 euro. Di fronte al pressing della maggioranza sul Superbonus, si sta cercando – con non poche difficoltà – di riscrivere l’emendamento al dl Aiuti quater su proroga e cessione dei crediti, mentre il governo ha ribadito che non c’è spazio per estendere lo scudo penale alle società sportive.

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