Poste, bagarre sullo stipendio di Caio. Il manager risponde ai dipendenti rivelando di percepire 1,2 milioni di euro. La cifra scatena malumori

Per carità, la scelta di presentarsi davanti a un drappello di dipendenti agguerriti è apprezzabile, soprattutto in tempi in cui le alte sfere della Pubblica amministrazione vengono percepite come distanti e chiuse nelle loro stanze dorate. Purtroppo per Francesco Caio, però, questo atto di disponbilità non ha risparmiato una grandinata di accuse. Soprattutto quando un dipendente, commentando con l’amministratore delegato di Poste la situazione economica dell’azienda, ha tagliato corto e ha chiesto al manager quanto prendesse di stipendio. “Prendo 1 milione e 200 mila euro”, ha risposto Caio dando prova di coraggio e trasparenza. Purtroppo per lui, però, il semplice fatto di aver pronunciato la cifra ha fatto da detonatore a un’incredible protesta degli altri dipendenti che lo stavano ascoltando. Da qui tutta una serie di accuse e insulti. Più in generale i dipendenti hanno accusato Caio di aver compiuto scelte sbagliate in un anno dall’insediamento, senza la dovuta considerazione per l’utilizzo dei mezzi e un piano di assunzioni. Dal canto suo Caio si è difeso dicendo che appena arrivato ha trovato nell’organizzazione di Poste “una situazione deprecabile che va profondamente rivista”. E appena il caso di ricordare, a proposito di stipendi pubblici, che i vertici di Poste sono sottratti al famoso tetto dei 240 mila euro in quanto il colosso pubblico emette obbligazioni. E per questo motivo, come altre società, è sottratto all’applicazione della soglia.