Non si chiamerà più ponte Morandi, il nuovo viadotto autostradale sul Polcevera, che verrà ricostruito a Genova dal gruppo Salini Impregilo, insieme a Fincantieri e Italferr. Ad annunciarlo, confermando le indiscrezioni, è stato il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Tursi. “Abbiamo firmato il decreto – ha aggiunto Bucci -, Italferr si occuperà della ingegnerizzazione”.
Sarà un viadotto classico, con un impalcato che poggia su piloni, senza stralli, che nella forma ricorda lo scafo tondeggiante di una imbarcazione. La proposta è ispirata al progetto disegnato dall’architetto genovese Renzo Piano, che prevede anche 43 fari in ricordo di ognuna delle vittime del crollo del 14 agosto. “Abbiamo chiesto a Renzo Piano – ha detto Bucci – di partecipare a tutto il progetto come supervisore tecnico. Si affiancherà al team per garantire la massima qualità”.
Il nuovo viadotto costerà 202 milioni al netto dell’Iva e la cordata è disponibile a costituire una unica struttura giuridica, la neocostituita società “Pergenova”. “Ha partecipato alla gara l’eccellenza italiana e straniera – ha detto ancora il commissario – con progetti di altissimo livello, li ringraziamo tutti”.
Nel decreto è spiegato che gli assegnatari sono disponibili a iniziare i lavori per “la risoluzione delle interferenze e lo spostamento dei sottoservizi il 1° febbraio e hanno dichiarato di potere terminare il completamento dell’impalcato in quota entro il mese di dicembre 2019”. “Spero che la posa della prima pietra possa essere nel mese di marzo”, ha detto Bucci nel corso della conferenza stampa. “Il ponte – ha detto ancora il commissario – lo avremo in 12 mesi, ci sarà alla fine del prossimo anno, anche se non sarà accessibile per quella data”.
Il completamento dell’opera è previsto, dunque, in 12 mesi, “dal momento in cui l’area verrà resa disponibile, dopo il completamento delle attività di demolizione”. Il Ponte, spiegano Salini, Impregilo e Fincantieri, “sarà costituito da un impalcato in acciaio, con una travata continua di lunghezza totale pari a 1100 metri, costituita da 20 campate”.
“Il progetto – spiegano ancora le società – prevede 19 pile in cemento armato di sezione ellittica posizionate con un passo costante di 50 metri, ad eccezione della campata sul torrente Polcevera e di quella sulle linee ferroviarie, dove l’interasse passa da 50 a 100 metri”.
“Fin dal primo momento Fincantieri si è resa disponibile, lo dovevamo a Genova e alla Liguria”, ha commentato l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono. “Sono convinto – ha aggiunto – che la nuova infrastruttura sarà il migliore esempio di un’Italia che, se unisce le proprie eccellenze, può fare sistema e compiere grandi opere al servizio del Paese”.
Bucci ha ringraziato Cimolai, l’azienda di Pordenone che aveva partecipato alla gara con quattro progetti, tre dei quali firmati dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava. “L’azienda Cimolai – ha detto il sindaco di Genova – e l’architetto Calatrava si sono messi a disposizione per aiutare nel caso ce ne fosse bisogno. Li ringraziamo, la loro partecipazione, come quella di altre aziende, ha dimostrato la qualità dell’offerta italiana e straniera. Ci hanno detto che lo considerano un onore”.