Prestiti alle imprese col contagocce

di Danilo De Luca

Il settore creditizio italiano continua a soffrire e a registrare trend in negativo. Famiglie e aziende negli ultimi anni hanno imparato a far fronte alle emergenze attraverso soluzioni sconosciute fino a pochi anni fa. In moltissimi utilizzano i portali web per porre i prestiti a confronto e scovare i tassi d’interesse più vantaggiosi. Il ventaglio di alternative proposto dalla rete ha aiutato i consumatori a destreggiarsi nell’intricato universo bancario e sostenuto i cittadini ad affrontare con piglio più proposito la relazione con gli istituti di credito. Ciò nonostante, il settore continua ad arrancare e accusa flessioni che non trovano più giustificazione nell’aspetto congiunturale dell’economia globale.
A dare vigore ai detrattori del Sistema – Italia concorre l’ultima indagine pubblicata direttamente dalla Banca Centrale Europea, secondo cui l’ultimo trimestre ha visto un calo della domanda di prestiti alle imprese in relazione al periodo luglio–settembre. Un dato, però, che riguarda esclusivamente il Belpaese, mentre Germania, Francia e Spagna fanno registrare un incremento della domanda nello stesso settore.

Un’involuzione che assume contorni preoccupanti, dunque, perché registrata in un contesto geopolitico in controtendenza, dove il credit crunch (o stretta del credito) segnala un’ulteriore riduzione del 3% dopo il -2% del trimestre scorso e le principali nazioni dell’UE (a cui dovremmo sforzarci di somigliare anche per le virtù e non solo allinearci a loro sulle tariffe e le tasse più alte) annunciano un ammorbidimento generale dei parametri per le concessioni. Trovare le cause non è semplice. Il settore delle PMI in Italia ha subito un salasso senza precedenti e gli investimenti hanno visto una contrazione infinita. Da una parte le banche non hanno agevolato la ripresa, contenendo le concessioni creditizie e innalzando i tassi per le aziende; dall’altra, quest’ultime si ritrovano a fare affidamento su capitali sempre più esigui e scarsa motivazione a profondere nuovi sforzi economici, sentendosi scarsamente tutelate dall’intero contesto politico ed economico.

La Banca d’Italia ha diffuso i dati relativi agli standard creditizi applicati dalle banche italiane, evidenziando come esse non abbiano alterato i propri parametri, a differenza di quanto fatto dagli istituti francesi e tedeschi e alla stregua di quelli spagnoli. La stessa Banca d’Italia, però, ci ha tenuto a informare che le domande di prestiti hanno registrato un incremento all’inizio del nuovo trimestre, con la speranza che si tratti davvero di una tendenza rinnovata all’investimento e non l’ultimo disperato canto del cigno delle aziende nostrane.