La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sull’attacco hacker che ha causato il blocco dei server dei tribunali. Indaga il Cnaipic della Polizia

Ipotizzato il reato di accesso abusivo al sistema informatico

La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sull’attacco hacker che nei giorni scorsi ha esposto a pesanti rischi la sicurezza di oltre 500mila indirizzi di posta elettronica certificata, di cui circa 98mila in uso ad enti pubblici. L’intrusione nei server di Telecom aveva costretto la Sicurezza nazionale a ordinare anche la disattivazione per diverse ore dei sistemi informatici del ministero della Giustizia, in particolare le caselle pec di tutti i magistrati e i server che ospitano la piattaforma del processo civile telematico.

Nel procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Antonello Racanelli, Piazzale Clodio ipotizza il reato di accesso abusivo al sistema informatico. Le indagini sono state delegate agli specialisti del Cnaipic della Polizia a cui si era rivolta anche Telecom. Secondo quanto ha riferito nei giorni scorsi il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza di Palazzo Chigi, il cyber attacco tra il 10 e il 12 novembre ha interessato circa 3mila tra soggetti pubblici e privati e oltre 30mila domini di posta elettronica.