Pugno duro della Raggi. Da domani controlli a tappeto nella Capitale. “Forse non a tutti è chiaro che dobbiamo restare a casa per fermare il Coronavirus”

“Forse non a tutti è chiaro che dobbiamo restare a casa per fermare la diffusione del coronavirus. In questi giorni sto andando in alcuni parchi della città dove sono arrivate segnalazioni per la presenza di assembramenti di persone: da Tor Bella Monaca a Tor Vergata al parco di via Morandi”. E’ quanto scrive sulla sua pagina Facebook la sindaca di Roma, Virginia Raggi, a proposito dell’emergenza Covid-19 postando un suo intervento a Tagadà. “Insieme agli agenti della Polizia locale – aggiunge – abbiamo pizzicato, tra gli altri, una coppia che, come nulla fosse e non mantenendo le distanze di sicurezza, prendeva il sole sdraiata su un telo. Ma c’erano anche un gruppo di ragazzini che giocava a pallone, altri ragazzi che stavano sulle altalene e una signora che aveva portato due bambini a giocare al parco. A tutti dico di tornare a casa e di uscire solo ed esclusivamente per reali necessità”.

“Il sacrificio dei tanti romani – scrive ancora la Raggi – che stanno rispettando le disposizioni, rimanendo chiusi dentro casa anche con queste belle giornate di sole, rischia di essere vanificato per colpa di questi incoscienti che stanno chiaramente prendendo la situazione sotto gamba. Per non parlare dei sacrifici di tutti i lavoratori, come medici e infermieri, che combattono ogni giorno in prima linea contro questo nemico invisibile ma potentissimo. Questi comportamenti non sono accettabili. Per nessun motivo. Pensateci quando aprite la porta di casa per farvi una passeggiata sotto il sole. Intanto noi abbiamo raddoppiato i controlli dei vigili in tutta Roma”.

“Abbiamo aumentato i controlli. Non vorremmo complice il fine settimana che qualche romano prendesse la macchina per andare a fare una scampagnata, oppure al mare. Restare a casa significa resta a casa. Sulle principali strada ci sarà questo presidio rafforzato” ha aggiunto la sindaca intervenendo a Tagadà. Da domani nella Capitale saranno operativi posti di blocco nelle principali arterie e si studia anche l’impiego dei militari, come sta avvenendo in altre città. “Nell’arco di pochi giorni – ha aggiunto la sindaca – la nostra vita è cambiata, l’intero mondo è cambiato. Io mi attengo alle istruzione del ministero, le mascherine sono per chi lavora negli ospedali. Io ho radicalmente cambiato la mi attività lavorativa, faccio collegamenti via Skype e riunioni in teleconferenza. Forse adesso dobbiamo immaginarci servizi nuovi per chi è rimasto a casa”.

“Serve – ha spiegato la Raggi a proposito di possibili ulteriori restrizioni – perché c’è chi si è approfittato delle prescrizioni. La corsetta diventa la passeggiata, poi la chiacchierata sulla panchina, e a pagare sono tutti. I numeri del contagio nel Lazio – ha aggiunto la prima cittadina di Roma – saranno buoni se saremo in grado di rispettare le prescrizioni potremo avere problemi come ha avuto Bergamo. Le nuove prescrizioni del governo servono per chi ha fatto il furbetto, se c’è qualcuno che si approfitta poi a pagarne sono tutti. L’inasprimento e la riduzione degli orari dei supermercati ha ottenuto l’effetto opposto, aumentando le file. Abbiamo aumentato i controlli”.

Intanto Viminale e Difesa, insieme a Campidoglio e prefettura di Roma, stanno valutando l’utilizzo dei militari dell’operazione Strade Sicure per intensificare i controlli nella Capitale. L’argomento sarà affrontato nel corso di una riunione in teleconferenza presieduta dalla prefetta Gerarda Pantalone agli inizi della prossima settimana. Alla riunione parteciperà anche al sindaca Raggi. Nella Capitale sono disponibili 1.960 militari, di cui operativi 1500. Il loro impiego potrebbe essere a supporto delle forze dell’ordine e del corpo di Polizia di Roma Capitale.