Punito a colpi di mannaia. I cinesi si fanno giustizia così. Giovane asiatico in fin di vita a Roma. La comunità di Pechino ha i suoi tribunali

Sembra di essere tornati al tempo in cui ci si faceva giustizia da soli. Proprio quanto sembra essere successo alla stazione Termini dov’è stato trovato in fin di vita un trentenne di nazionalità cinese, raggiunto da svariati fendenti, che ora sta lottando tra la vita e la morte. Un brutto caso che ci mostra un far west che nella Capitale sembrava relegato alla memoria di qualche decennio fa e che eravamo sicuri non sarebbe mai più tornato perché ormai ci definiamo – e ci piace definirci – un paese civile dove la Legge, quella con la L maiuscola, domina su tutto e tutti. Nulla di più sbagliato. Già perché a ricordarcelo, quasi quotidianamente e con una puntualità disarmante, sono i tanti, troppi, episodi di cronaca nera. Basti pensare che nel giro di appena ventiquattrore, la città eterna è stata funestata da due episodi, quello costato la vita a un 24enne e quello accaduto la notte tra il 23 e il 24 ottobre, lungo via Giolitti, con protagonista un giovane cinese.

AGGRESSIONE CHOC. Un’aggressione choc, nel pieno centro di Roma e a due passi dalla cosiddetta Chinatown romana. Proprio qui è stato trovato, da alcuni passanti, il trentenne cinese ancora riverso in una pozza di sangue. Una scena a dir poco macabra con il ragazzo che presentava vistosi e inequivocabili tagli al collo, segno evidente di una brutale aggressione con un’arma bianca. Quel che non era altrettanto chiaro è che le ferite in realtà erano molte di più perché, come scoperto dai soccorritori, il ragazzo aveva pure diverse fratture che dimostravano l’avvenuto pestaggio. Un mistero su cui la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio e ha disposto l’acquisizione delle videocamere di sorveglianza della zona che, forse, potrebbero aver immortalato l’assalto.

Sul caso sono intervenuti gli agenti della Polizia ferroviaria e quelli della scientifica che hanno scoperto come il ragazzo sarebbe stato prima aggredito a suon di violentissimi calci e pugni, nel più classico dei pestaggi, poi raggiunto da alcuni colpi, uno dei quali ha provocato una spaventosa ferita al collo, di quella che sembra esser stata una mannaia. Elementi che hanno spinto gli investigatori a pensare che forse il ragazzo possa esser stato attaccato non da un solo criminale ma da due, uno dei quali lo avrebbe malmenato mentre l’altro lo avrebbe finito, e che l’agguato farebbe pensare alla premeditazione. Insomma un caso per il quale non è possibile escludere nessuna ipotesi, tanto quella del gesto intenzionale per una qualche forma di vendetta oppure per la più classica delle rapine finite male.

EMERGENZA SICUREZZA. Insomma non c’è che dire, per la Capitale sono tempi duri. Pochi giorni fa, sempre a Termini, erano stati arrestati 12 algerini residenti tra Francia e Spagna che facevano la avanti e indietro a Roma solo per delinquere a suon di rapine, pestaggi e spaccio. Riavvolgendo il nastro del tempo a sette giorni fa, un nordafricano veniva arrestato perché aveva aggredito un tassista.