Quando il lavoro rende schiavi. Papa Francesco all’attacco: “Sfruttare il lavoro nero è peccato mortale”

Visto quello che accade in Italia, sono molte le persone tirate in ballo oggi da Papa Francesco nell’omelia mattutina di Santa Marta. Bergoglio si è scagliato contro il lavoro nero. “Chi accumula ricchezze con sfruttamento, lavoro in nero, contratti ingiusti, è una sanguisuga che rende schiava la gente”, ha ammonito Papa Francesco nel corso dell’omelia. “Il sangue di chi è sfruttato nel lavoro è un grido di giustizia al Signore. Lo sfruttamento del lavoro, nuova schiavitù, è un peccato mortale. Le ricchezze in se stesse sono buone, ma sono relative. Vanno messe al giusto posto”. E ancora: “Non si può vivere per le ricchezze. E’ più importante un bicchier d’acqua nel nome di Gesù che tutte le ricchezze accumulate con lo sfruttamento della gente”. Già nello scorso mese di febbraio Papa Francesco si era scagliato contro i potenti che sfruttano i lavoratori pur di fare profitto.

Quello del lavoro è un tema tra i più cari al Papa. E il nuovo monito è arrivato proprio nel giorno seguente alla diffusione ai dati Inps che parlano di occupazione in calo, e pochi giorni dopo l’allarme proveniente dal capitolo voucher. Proprio in Italia vi è un vero e proprio abuso dei cosiddetti buoni lavoro che spesso e volentieri servono a coprire il lavoro nero. Il Papa sul tema del lavoro aveva incontrato nel novembre 2015 i dipendenti Inps sostenendo la tesi secondo cui “Il lavoro non può essere un mero ingranaggio nel meccanismo perverso che macina risorse per ottenere profitti sempre maggiori”.