Quando Nordio era contrario alla separazione delle carriere. Ecco l’appello firmato nel ’94 dall’allora pm contro la riforma

Quando Nordio era contrario alla separazione delle carriere. Ecco l'appello firmato nel '94 dall'allora pm contro la riforma

Quando Nordio era contrario alla separazione delle carriere. Ecco l’appello firmato nel ’94 dall’allora pm contro la riforma

“Anche Carlo Nordio era contrario alla separazione delle carriere. Lo dimostra questa lettera firmata dall’allora magistrato a Venezia e inviata all’Associazione Nazionale Magistrati. Era il 3 maggio 1994. Ecco il documento esclusivo”. Con questo breve post, pubblicato sul profilo Facebook dell’ANM, si riaccende la polemica sulla riforma della giustizia voluta dal guardasigilli, che si avvia a grandi passi verso l’approvazione definitiva, ma che un tempo lo stesso ministro osteggiava.

Un intervento, quello dell’Associazione Nazionale Magistrati, che segue le polemiche divampate mercoledì durante il question time alla Camera dei Deputati, quando la deputata del Partito Democratico, Debora Serracchiani, ha preso la parola per far notare al Guardasigilli la differenza tra ciò che diceva e faceva da PM e quanto sta facendo in qualità di ministro.

Quando Nordio era contrario alla separazione delle carriere. Ecco l’appello firmato nel ’94 dall’allora pm contro la riforma

“Noi sappiamo che lei cambia idea facilmente. Lei era quello che non voleva altri reati, era quello della depenalizzazione e abbiamo visto che ha fatto esattamente il contrario”, ha spiegato la dem, aggiungendo: “Se lo ricorda, Ministro, l’appello del dicembre 1992? L’appello dei pubblici ministeri contro la separazione delle carriere dei magistrati. Erano 1502 firme. Sa chi ha firmato quell’appello, Ministro? Il pubblico ministero Carlo Nordio. Esattamente la separazione delle carriere che oggi offre agli italiani e di cui è così incredibilmente convinto. Abbiamo speranza, Ministro, che lei cambi idea ancora una volta”.

Un intervento che sembra aver colto di sorpresa Nordio, il quale, al termine della seduta, parlando con i giornalisti, ha provato a dribblare le polemiche dichiarando: “Non mi ricordavo. D’altronde, sono passati 40 anni”.

L’autodifesa di Nordio

Davanti alle polemiche, il ministro sui social si è difeso: “Firmai con la separazione delle carriere; nel ’92 eravamo tra stragi e Tangentopoli. Io stesso ero oggetto di attacchi da parte della politica perché avevo arrestato democristiani e socialisti, e la magistratura doveva restare compatta”. “Ma tre anni dopo scrissi che stavamo esagerando, e che erano necessarie riforme radicali – conclude il guardasigilli – Il Giornale e il Corriere uscirono con un titolo in prima pagina: ‘Il giudice Nordio si pente’. Da allora, non ho più cambiato idea”.