“Quanto ti vergogni dei tuoi figli disabili?”, il questionario shock del Comune di Nettuno: stop alla distribuzione

“Quanto ti vergogni dei tuoi figli disabili?”: il Comune di Nettuno ha sospeso la distribuzione del questionario shock.

“Quanto ti vergogni dei tuoi figli disabili?”, il questionario shock del Comune di Nettuno: stop alla distribuzione

“Quanto ti vergogni dei tuoi figli disabili?”: il Comune di Nettuno ha sospeso la distribuzione del questionario shock somministrato per richiedere il bonus relativo al sostegno economico per disabilità.

“Quanto ti vergogni dei tuoi figli disabili?”, il questionario shock del Comune di Nettuno

I cittadini che hanno chiesto di beneficiare del sostegno economico per disabilità in famiglia si sono ritrovati dinanzi a un questionario sconvolgente composto da domande brutali e prive di ogni forma di sensibilità.

Il questionario shock è stato distribuito nel comune di Nettuno, nel basso Lazio, e ha scatenato un’ondata di indignazione non solo nella Regione ma a livello nazionale.

In particolare, ai caregiver sono state presentate domande come “Quanto ti vergogni dei tuoi figli disabili” oppure “Ti senti a tuo agio quanto hai amici in casa?”, “Quanto risentimento provi nei suoi confronti?”, “Ti vergogni del tuo familiare disabile?” e simili.

A ogni domanda, si doveva rispondere scegliendo un numero da zero a quattro.

Nelle intenzioni del comitato che ha formulato il questionario, gli interrogativi proposti ai caregiver avevano come obiettivo quello di rilevare il grado di stress e di impegno relativo all’accudimento di soggetti affetti da disabilità. I quesiti su “vergona” e “disagio” dati per certi e scontati rispetto alla disabilità, tuttavia, hanno provocato rabbia e risentimento in tutta Italia.

Stop alla distribuzione, la nota dell’Amministrazione

In seguito alla reazione dei cittadini ai quali è stato somministrato il questionario e alle proteste sorte da un capo all’altro della Penisola, il Comune di Nettuno ha rapidamente provveduto a sospendere la distribuzione del questionario shock. A questo proposito, è stato spiegato che lo stop alla distribuzione è stato deciso per “un approfondimento con il competente Dipartimento della Regione Lazio”.

L’Amministrazione, poi, ha diffuso una nota ufficiale con la quale ha asserito: “Il modulo era inserito nelle linee guida regionali e utilizzato da altri Comuni della regione nonché in altre regioni d’Italia. È stato recepito dal distretto sociosanitario territoriale prima di essere sottoposto alle famiglie. Il questionario è uno strumento scientifico indicato da una delibera di Giunta regionale tra i possibili strumenti da utilizzare da parte dei Comuni e consiste in una modalità di autovalutazione (percezione soggettiva dello stress), semplice ma efficace, riferita a cinque differenti aspetti della condizione di caregiver familiare: carico oggettivo, psicologico, fisico, sociale ed emotivo (percezione soggettiva). L’obiettivo è quello di individuare idonee misure di sostegno per le famiglie interessate”.

Questionario shock non solo a Nettuno: il caso di Roma Capitale

In considerazione di quanto riferito dall’Amministrazione, quindi, il questionario non riguarda soltanto il comune di Nettuno.

Secondo quanto riferito dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo, ha riguardato anche Roma Capitale. Il consigliere regionale di FdI, infatti, ha dichiarato: “Comprendiamo e condividiamo lo sdegno per il questionario presentato dal Comune di Nettuno ma ricordiamo che oltre un mese fa, insieme ad alcune associazioni, abbiamo denunciato lo stesso scempio compiuto da Roma Capitale. Infatti, l’amministrazione capitolina ha presentato la stessa scheda, probabilmente a seguito della richiesta di informazioni delle linee guida regionali per il riconoscimento del caregiver famigliare, in cui tra le cose si cerca di capire quanto siano stressati i caregiver e non come sostenerli. Le domande che non solo a nostro avviso sono illegittime non si capisce a cosa servano, ma offendono la dignità delle persone che fanno la cosa più bella del mondo, cioè si prendono cura dei propri cari, praticamente sempre supplendo alla mancanza delle istituzioni”.