Quei risparmi invisibili sul costo dei mutui

di Carola Olmi

Dopo i tagli sui tassi della Bce, cosa cambia per i consumatori? Poco e niente. Abbiamo fatto i conti in collaborazione con il sito Supermoney.eu, l’unico in Italia accreditato dall’Autorità garante per le Comunicazioni (Agcom). Per chi ha un mutuo a tasso variabile di 100 mila euro indicizzato al tasso Bce, gli ultimi cambiamenti valgono un risparmio compreso tra i 5 e i 10 euro sulla rata mensile. L’associazione dei consumatori Codacons si è spinta in elaborazioni su periodi più lunghi e ha verificato che il risparmio derivante dal taglio dei tassi andrà da 65 euro all’anno per chi ha un mutuo da 100 mila euro a 30 anni, fino a circa 97 euro all’anno nel caso di un mutuo da 150 mila euro a 25 anni. Ovviamente queste cifre variano a seconda dell’importo del mutuo, del tempo residuo e della durata del finanziamento.

CIFRE VARIABILI
La mossa di Mario Draghi per favorire la crescita e contrastare il rischio di deflazione da sola rischia di non sortire gli effetti voluti. La Bce, ricordiamo, ha ridotto il costo del denaro dallo 0,15 allo 0,05%, segnando il nuovo minimo storico. Questo comporta ricadute sui mutui variabili, poiché non tutte le famiglie hanno attivato contratti direttamente legati al tasso Bce. Inoltre, perché avvvenga un cambiamento tangibile è necessario attendere che il taglio predisposto a livello europeo venga attuato anche sui tassi praticati dalle nostre banche. Chiaramente, una volta che ciò accadrà, maggiori sono i capitali e i tempi residui di un mutuo, più elevato sarà il beneficio derivante dalla manovra, perché la quota di interessi sulla rata sarà più consistente e di conseguenza sarà altrettanto corposo il risparmio su di essa.

DURA REALTÀ
Il taglio dei tassi serve invece a nulla nel caso in cui i mutui restino una chimera. A confermare questo problema è Repubblica che in un’inchiesta ha verificato come la domanda di mutuo presentata da una coppia di giovani, di cui uno precario (situazione tipo al giorno d’oggi), è stata rifiutata da tutte e 12 le banche a cui era stata proposta. Tagliare i tassi dunque non serve a niente se poi non cambiano le condizioni richieste dal sistema per erogare i finanziamenti. Senza contare che rimangono condizioni imprescindibili l’essere considerati solventi e avere a disposizione la metà del valore dell’immobile.

PROMESSE
Alla fiera delle illusioni, oggi basta mettersi a girare su Internet per scoprire decine di offerte, a tasso fisso e variabile, la cui rata mensile è decisamente molto allettante, quasi sempre minore rispetto al prezzo che tante famiglie pagano per un affitto. Il difficile è però trasformare queste offerte in mutui veri. Una volta in banca, burocrazia e regole molto stringenti decimano le richieste, senza contare che tra una cosa e l’altra la rata diventa sempre più alta del previsto. Nonostante tutto, l’Abi (l’associazione delle banche italiane) segnala una ripresa dei mutui. Se fosse vero il mercato delle compravendite immobiliari se ne sarebbe accorto. Ma purtroppo non è così.