Quella manager pubblica a tutta elettricità. Il caso di Catia Tomasetti, presidente di Acea ma anche consulente di Terna. In odore di conflitto d’interessi

di Stefano Sansonetti

Una manager pubblica che sta accumulando un bel po’ di incarichi strategici. Alcuni dei quali in società che agiscono in settori come minimo “limitrofi”. Del resto sono in molti a giurare sulle sue competenze in tema di energia. Al centro della scena c’è Catia Tomasetti, avvocato, da meno di un anno presidente della multiutility Acea, nominata all’interno di una lista presentata dal sindaco di Roma Ignazio Marino. Si dà però il caso che da qualche tempo la Tomasetti stia lavorando anche a una consulenza per Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale dell’energia elettrica ed è controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti.

IL DETTAGLIO
In questa veste la presidente di Acea si occupa di alcuni aspetti relativi alla “interconnesione” Italia-Francia, un’infrastruttura da 190 chilometri che collegherà il Piemonte alla Savoia e che prevede la costruzione di un nuovo elettrodotto da 1.200 Mw. Il tutto per un investimento complessivo che, compreso il potenziamento del collegamento già esistente, ammonta a 1,4 miliardi di euro. La situazione, però, sembrerebbe non proprio da manuale. E questo perché la Tomasetti, presidente di una società che tra l’altro si occupa di produzione e distribuzione di energia elettrica, contemporaneamente assiste con un incarico ad hoc la società che gestisce la rete attraverso la quale passa la stessa energia elettrica. Se non siamo nella “zona” del conflitto d’interessi, si pone almeno una questione di opportunità dell’incarico. Naturalmente La Notizia ha posto la questione a Terna. La società, guidata dall’Ad Matteo Del Fante, ha spiegato che il rapporto in corso in realtà non è direttamente con la Tomasetti ma con lo studio legale Bonelli Erede Pappalardo, di cui tutt’ora la presidente di Acea risulta socia. Del resto, ha proseguito la società, “Terna ha utilizzato a partire dal 2004 lo studio come consulente in alcune delle operazioni strategiche poste in essere dalla società”. Detto questo, Terna non nega che Bonelli Erede Pappalardo abbia proprio messo la Tomasetti a lavorare sul dossier energetico Italia-Francia.

GLI SVILUPPI
E qui emerge un altro legame che può suggerire ulteriori spunti di riflessione. Dopo il comune di Roma (51%) e il gruppo Caltagirone (15,8%), il terzo maggior azionista della multiutility romana è il gruppo energetico francese Suez-Gdf (12,4%). Il quale, tra le altre cose, è attivo nella produzione e distribuzione di energia elettrica. Insomma, la Francia che di fatto è finita nell’incarico dato da Terna alla Tomasetti, rispunta nell’azionariato dell’Acea presieduta dalla medesima Tomasetti. Di sicuro la manager, che tiene il piede in diverse staffe, è in ascesa e vanta una rete importante di rapporti (per esempio è moglie dell’Ad di Sogei, Cristiano Cannarsa). Tra l’altro, secondo alcune indiscrezioni, Terna vorrebbe affidarsi alla Tomasetti anche per l’altro progetto di interconnessione energetica Italia-Montenegro. Ma sul punto Terna fa sapere che “nessun incarico è stato ad oggi affidato allo studio Bonelli Erede Pappalardo”.

Twitter: @SSansonetti