Follie d’agosto a viale Mazzini. Tra un Dg e l’altro spendeRai 64 milioni. Pubblicati 12 bandi in 30 giorni

La Rai spende oltre 64 milioni. Pubblicati 12 bandi in un mese. Tra gli appalti l’informatizzazione, i call center e la conservazione di olio, pasta e vino

Rai, di tutto di più. Il tempo di passare da un’amministrazione all’altra e i vertici di viale Mazzini, anche approfittando della pausa estiva in cui tutti sono un po’ più sornioni, confezionano la bellezza di ben 12 bandi. Il tutto in un mese di tempo. In pratica, una gara ogni due giorni. Tempi da guinness world record, insomma. Esattamente come la cifra che il servizio pubblico dovrà sborsare per gli appalti messi in palio: oltre 64 milioni di euro, spalmati nei prossimi anni. Un restyling totale, insomma, aprirà la nuova stagione guidata da Antonio Campo Dall’Orto e Monica Maggioni. Per i servizi più disparati: dalla fornitura di mixer video e audio, passando per il servizio di informatizzazione dell’azienda, fino ad arrivare al magazzinaggio delle tante targhette che la Rai colleziona per questo o quel premio.

CATALOGARE COSTA
Ma andiamo con ordine e facciamo qualche passo indietro. È il 10 luglio. Mancano solo pochi giorni prima che Luigi Gubitosi & co. lascino i posti di comando in viale Mazzini . Eppure il tempo per indire un bando coi fiocchi da oltre 23 milioni di euro, c’è. Fa niente se poi l’assegnazione (e i pagamenti) graveranno sulla nuova amministrazione appena insediatasi. L’appalto, più specificatamente, riguarda il servizio di “catalogazione e documentazione multimediale per le Teche Rai”. Un compito non facile, visto il maestoso patrimonio di cui dispone l’azienda. Non a caso il bando è suddiviso in cinque lotti, a seconda delle reti dei programmi da catalogare. Un lascito coi fiocchi, insomma, quello che ora graverà sulla nuova gestione della Rai.

TOUR DE FORCE
Nè sarà l’unico. Passano due settimane e il tour de force riprende inarrestabile. Il 25 luglio viene pubblicato un nuovo bando (da 115 mila euro) per la fornitura di 8 processori audio video. Cinque giorni ed è il turno del Centro di Produzione di Milano, per cui si dispone un bando da oltre 5 milioni per trasporto, facchinaggio e magazzinaggio. In soldoni di cosa parliamo? Ce lo dice il capitolato tecnico: tra i compiti, bisogna provvedere a spostare materiale tra i due centri di Corso Sempione e via Mecenate e, appunto, il magazzino. Ma il tour de force diventa sempre più estenuante. Il giorno dopo spuntano altri due bandi: uno addirittura per visionare la “congruità dei preventivi” (non si sa mai) dal valore di 630 mila euro; e l’altro – ancora più surreale – per la “gestione delle procedure di affidamento” (1,2 milioni). In pratica, un bando per i bandi. Una faticaccia, vista l’alta produzione di gare d’appalto, specie nel periodo estivo.

MIXER E GESTIONE POSTA
Ma non finisce qui. Appena qualche giorno di pausa e dal 4 all’11 agosto, vengono pubblicati 7 gare d’appalto. In media, una al giorno. Si va dalla fornitura di mixer audio e mixer video (per oltre 10 milioni di spesa complessivi), fino all’erogazione dei “servizi per lo sviluppo dei Sistemi Informativi RAI”, un progetto colossale per l’informatizzazione di tutte le aree dell’azienda (dall’amministrazione fino alle piattaforme “new media”) che costerà nei prossimi anni poco meno di 18 milioni di euro, cui si aggiungeranno ulteriori 3 milioni per i cosiddetti “Servizi Informatici Sistemistici” (dalla gestione della posta elettronica fino alla consultazione delle agenzie stampa). E, ovviamente, non poteva mancare il magazzinaggio anche per il Centro di Produzione di Roma (800 mila euro), di modo da catalogare tutti gli oggetti di scena per i quali “è prevista la registrazione informatica con circa 200 caratteri alfanumerici”. Ma attenzione: la roba da catalogare è tanta e così è stato previsto un secondo bando (da 300 mila euro) per il “magazzinaggio omaggi (gadget) e premi e di gestione vincitori dei concorsi a premio”. Nel capitolato tecnico sono anche elencati i vari gadget: penne, radioline, carte da gioco, cornici, centri tavola, oggetti in pelle, lavatrici e tostapane, valige. E, per non farsi mancare nulla, anche pasta, olio e vino. E se qualcuno ha dei problemi? Niente paura. La Rai si doterà anche di un contact center tutto suo. Alla modica cifra di ulteriori 3 milioni di euro.  

Tw: @CarmineGazzanni