Rai, da Fazio all’Annunziata, ecco chi è pronto all’addio

C’è chi la chiama “epurazione”. Per molti invece è più prosaicamente - e legittimamente - un cambio di paradigma come sempre avviene in Rai.

Rai, da Fazio all’Annunziata, ecco chi è pronto all’addio

C’è chi la chiama “epurazione”. Per molti invece è più prosaicamente – e legittimamente – un cambio di paradigma come sempre avviene in Rai. Al di là di come la si veda, il risultato non cambia di una virgola. Da Lucia Annunziata passando per Fabio Fazio fino a Marco Damilano sono tanti i nomi che rischiano di essere sostituiti o quantomeno ridimensionati. Il primo a rischiare è proprio lo storico conduttore che “Che tempo che fa” , il cui contratto scade a giugno (l’accordo per il rinnovo è sospeso) e che sarebbe stato già adocchiato da Discovery.

C’è chi la chiama “epurazione”. Per molti invece è più prosaicamente – e legittimamente – un cambio di paradigma come sempre avviene in Rai

Trema anche il conduttore de “Il cavallo e la torre” Marco Damilano, che potrebbe essere sotituito da qualcuno di meno antipatico all’esecutivo Meloni. C’è chi bisbiglia – per il momento ancora sottovoce – il nome di Marcello Veneziani. Destino simile quello di Lucia Annunziata, specie dopo l’episodio che l’ha vista protagonista durante l’intervista alla ministra della Famiglia e delle Pari opportunità Eugenia Roccella.

Secondo Maurizio Gasparri, membro della commissione di vigilanza della Rai, il comportamento della conduttrice è stato inaccettabile: “La stagione di ricambio dei vertici Rai diventa urgente perché c’è un abuso costante di cui l’Annunziata è soltanto l’emblema più grave, più vetusto, più fazioso. Ora basta”.

Discorso diverso per Amadeus: il conduttore ha con la Rai un contratto valido fino al 2024 al timone del Festival di Sanremo. Ma gli si potrebbe chiedere di rinunciare alla direzione artistica, specie dopo le polemiche scoppiate durante la scorsa edizione della kermesse sanremese. Rimarrebbe quindi a disposizione la poltrona di direttore artistico, per la quale si sceglierebbe quindi una figura più vicina alle simpatie meloniane.

Per il momento Roberto Sergio già ha chiarito che Amadeus non si tocca. Ma fino alla fine, chissà. La Rai ci ha già abituato in passato a colpi di teatro inaspettati. In questo bailamme l’unica certezza è una poderosa limitazione dell’incursione della galassia Gedi (e dunque di chi lavora o gironzola nei quotidiani “La Repubblica” e “La Stampa”) nei programmi Rai.

Non sono pochi infatti coloro che spesso e volentieri sono ospitati (vedi Annalisa Cuzzocrea) o lavorano come autori (vedi Alessandro De Angelis a “In mezz’ora”). Ecco, tutto questo potrebbe finire già con l’ufficializzazione dei nuovi palinsesti. Cambio di paradigma o epurazione che sia.

 

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