Rebus confini e sicurezza, Zelensky cerca sponde in Europa

Zelensky è volato in Francia da Macron. Oiettivo: trovare sponde in Europa sui punti più difficili del negoziato: territori e sicurezza

Rebus confini e sicurezza, Zelensky cerca sponde in Europa

Continua la giostra di incontri e call dei leader europei mentre si fa sempre più evidente il loro isolamento rispetto ai protagonisti dei negoziati in corso per la fine delle ostilità in Ucraina. E così alla vigilia dell’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato Usa Steve Witkoff, il leader ucraino Volodymyr Zelensky è volato in Francia da Emmanuel Macron e insieme i due leader, in una call molto allargata, hanno sentito i loro colleghi da Giorgia Meloni a Friedrich Merz, dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen al presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, da Donald Tusk al segretario generale della Nato Mark Rutte.

Territori e sicurezza: Zelensky cerca sponde in Europa

“Insieme a Macron – anche Kir Starmer era in contatto – abbiamo parlato con Umerov e Witkoff sui risultati delle conversazioni in Florida. Un briefing importante. Abbiamo concordato di discutere ulteriori dettagli di persona, le squadre concorderanno i calendari per possibili contatti futuri”, ha reso noto Zelensky. Già, perché ieri sono proseguiti i colloqui Usa -Ucraina a Miami. “Due giorni molto produttivi negli Stati Uniti, abbiamo trascorso molte ore in riunioni e negoziati” e “siamo riusciti a compiere progressi significativi, anche se alcune questioni richiedono un ulteriore approfondimento”, ha scritto su X il capo negoziatore ucraino, Rustem Umerov.

Nodi irrisolti del negoziato

I contenuti dei colloqui continuano a rimanere ancora vaghi. Ma i punti sui quali manca ancora l’accordo e su cui discuteranno oggi Usa e Russia rimangono sempre gli stessi: territori e sicurezza. La prima proposta di pace degli Stati Uniti includeva la promessa di garanzie per prevenire un’altra invasione da parte della Russia ma non specificava il livello di impegno americano per la difesa di Kiev.

Per quello che riguarda i territori, Putin ha rilanciato sulle richieste avvertendo che la Russia prenderà tutto ciò che rivendica pacificamente o con la forza. Zelensky ha dichiarato di voler incontrare Donald Trump per discutere con lui delle “questioni chiave” del piano americano che dovrebbe mettere fine alla guerra con la Russia, definendole “abbastanza difficili”. “La questione territoriale è la più difficile”, ha ammesso Zelensky. “Noi – ha detto ancora il leader ucraino – dobbiamo fare in modo che la Russia non abbia l’impressione di ottenere una ricompensa per la guerra”.

L’Europa non cambia verso

Per il resto le dichiarazioni dei leader europei, al termine delle conversazioni di ieri, non cambiano verso. L’Ue tenta disperatamente di ritagliarsi un posto al sole con il mantra che nulla si decide sull’Ucraina senza l’Ucraina e nulla si decide sull’Europa senza l’Europa. Meloni, fedele ai diktat Usa, ha ribadito l’importanza della convergenza di vedute tra partner europei e Stati Uniti quale fondamento per il raggiungimento di una pace giusta e duratura e ha “auspicato che Mosca offra a sua volta un fattivo contributo al processo negoziale”.

“L’obiettivo centrale è la pace” ha detto il presidente francese, sottolineando che “la Russia non dà alcun segno di voler fermare la guerra”. E ha anche detto che non c’è oggi un piano di pace finalizzato sull’Ucraina. “Sul piano dei territori – ha detto Macron – può essere finalizzato soltanto dal presidente Zelensky”, mentre “sulla questione degli asset russi congelati, sulle garanzie di sicurezza, sull’ingresso nell’UE, può essere finalizzato soltanto con gli europei attorno al tavolo”. “Nelle prossime settimane rafforzeremo la pressione della Russia per limitarne il finanziamento”. Ossia ulteriori sanzioni, ha aggiunto Macron.

Mentre von der Leyen ha reso noto che “in settimana” presenterà la proposta sull’utilizzo degli asset. “Abbiamo una linea chiara: nessuna decisione sull’Ucraina e sull’Europa senza l’Ucraina e senza gli europei, nessun diktat scavalcando l’Ucraina, nessun indebolimento o divisione dell’Unione Europea e della Nato”, ha detto il cancelliere tedesco.