Reddito delle famiglie al +1,8%, ma i consumi sono fermi. Istat: nel terzo trimestre 2014 aumenta il reddito ma gli italiani non spendono. Dubbi sull’efficacia degli 80 euro

Reddito delle famiglie in crescita e nulla più, verrebbe da dire. Perché il denaro a disposizione degli italiani si attesta, finalmente, in aumento, ma senza che il dato produca benefici sociali; la gente è ancora intimorita e sceglie di coprirsi le spalle anziché avviare la ripresa dei consumi. Aumenta il risparmio, la cittadinanza si è fatta decisamente più attenta, valuta oculatamente le proprie mosse. I canali del web generano flussi di informazione, documentano, rendono la cittadinanza maggiormente edotta su opportunità e minacce; oggi è possibile porre Fineco e i suoi prodotti a confronto con quelli di ING Direct, Hello Bank e di tutti gli altri istituti, in modo da valutare ogni risvolto riguardante la gestione del proprio conto corrente, individuando le soluzioni più opportune.

Reddito delle famiglie al +1,8%

Istat ha pubblicato i dati sul reddito delle famiglie italiane in riferimento al terzo trimestre 2014. Le rilevazioni, una volta tanto, sono confortanti: rispetto allo scorso trimestre, il reddito delle famiglie si attesta al +1,8%, al +1,4% in relazione allo stesso periodo del 2013. In conformità con l’aumento del reddito disponibile, cresce anche il potere d’acquisto dei consumatori di casa nostra, rispettivamente dell’1,9% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% sul 2013, tenendo conto della variazione dei prezzi.

Eppure gli italiani non spendono

Tutto positivo. Cresce la ricchezza nazionale, crescerà, di conseguenza, ll trionfalismo dei più ottimisti, quelli che non sono gufi, per usare un termine tanto caro al nostro Premier. Non fosse che, però, alla luce dei fatti non sia cambiato nulla. La gente ha paura di spendere, sconvolta e intimidita da una crisi che passata non è affatto, nonostante i primi segnali di ripresa. Il problema è che i consumi restano stabili.

Nei confronti del trimestre precedente, non si riscontra alcun aumento dei consumi, si può celebrare solo un modesto +0,4% rispetto allo stesso periodo del 2013. Le nuove ricchezze ci sono, insomma, solo che nessuno le può vedere. Cala la propensione all’investimento, attestatasi al 6% e in ribasso dello 0,2% in relazione al trimestre aprile – giugno e dello 0,4% al 2013.

Aumenta il risparmio delle famiglie

Al netto della stagionalità, sale la propensione al risparmio. Nel terzo trimestre 2014, essa si attesta al 10,8%, in aumento di 1,6% punti percentuali rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al 2013. In pratica, resta tutto come prima, ma con qualche euro in più nella saccoccia. La speranza è che il reddito delle famiglie più robusto possa essere la condizione di base per una ripresa futura, la paura è che si possa celebrare un nuovo paradosso della parsimonia.

Gli 80 euro di Renzi

L’aumento del reddito delle famiglie è dovuto anche ai famosi 80 euro in busta paga elargiti dal Governo Renzi. Lo stesso ex Sindaco gigliato la descrisse come una manovra volta a incentivare la ripresa dei consumi. Bisogna convenire che, forse, qualche riscontro positivo c’è stato (e comunque, ogni valutazione del caso è sindacabile), ma l’obiettivo centrale è stato miseramente toppato. Caro Primo Ministro, grazie per i soldi, ma meglio tenerli da parte, visti i tempi.