Reddito di cittadinanza. Il primo furbetto è uno del Pd. Responsabile di un Caf spiegava come frodare. Dopo un servizio in Tv Di Maio ha chiesto alla Finanza di intervenire

Il M5S svela la vicenda di un dipendente di un Caf di Palermo che spiegava come intascare il reddito di cittadinanza senza averne diritto

Dopo settimane di attacchi al reddito di cittadinanza da parte di tutti partiti di opposizione, con Fratelli d’Italia e il Pd che sono arrivati addirittura a proporre un referendum per la sua abrogazione, il Movimento 5 Stelle parte al contrattacco e svela che il dipendente del Caf di Palermo che spiegava come intascare il reddito di cittadinanza senza averne diritto, è un consigliere comunale Pd.

La storia comincia lo scorso 27 gennaio quando un servizio della trasmissione Non è l’Arena svela come prendere il reddito di cittadinanza senza avere i requisiti. A spiegare il meccanismo davanti a una telecamera nascosta è un dipendente di un Centro di Assistenza Fiscale in Sicilia. Appena visto il servizio televisivo il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, richiede l’intervento della Guardia di Finanza per scoprire chi sia quella persona che spiega in televisione come aggirare la legge per percepire il reddito di cittadinanza senza averne diritto.

Ieri si è scoperto che si tratta di Sandro Russo, consigliere comunale di Monreale eletto nelle fila del Pd. Così il ministro Di Maio è passato al contrattacco nei confronti del Partito Democratico dicendo: “Ecco chi sono i veri furbetti dai quali dobbiamo guardarci: lo sappiamo bene, li abbiamo avuti al Governo per anni e abbiamo visto cosa hanno combinato”. Poi, il ministro del Lavoro ha proseguito domandando: “Ora cosa farà il Partito Democratico, che ancora non si è pronunciato al riguardo? Farà cadere il gravissimo episodio in un nulla di fatto come fa sempre o espellerà già oggi il suo esponente politico locale prendendone pubblicamente le distanze?”.

Per il momento il Caf della Cgil presso cui lavora Russo ha provveduto alla sua sospensione, in attesa di fare piena luce sulla vicenda, visto che il consigliere comunale di Monreale ha detto di essere stato raggirato dal giornalista che ha fatto il servizio televisivo andato in onda su La 7. Pronta è arrivata la risposta del programma di Massimo Giletti che ha fatto sapere che domenica prossima manderà in onda il servizio integrale.

Intanto, poche ore dopo la richiesta di Di Maio al Pd, di adottare provvedimenti contro Russo, il segretario provinciale del Partito Democratico di Palermo, Carmelo Miceli, ha detto di aver chiesto al consigliere comunale di Monreale “di autosospendersi a tutela del buon nome del Partito democratico. Se questa decisione non dovesse arrivare, provvederemo alla sospensione d’ufficio sospensione”. Il Movimento 5 Stelle si è schierato compatto in difesa della norma, spiegando come: “nel Reddito di Cittadinanza c’è scritta una cosa che tutti devono sapere: chi truffa lo Stato rischia fino a 6 anni di galera”.

Sul fronte delle sanzioni, ieri, sono scesi in campo i tecnici del Parlamento facendo notare la necessità di chiarire se la pena da 2 a 6 anni di carcere per chi percepisce indebitamente il reddito di cittadinanza è riferita anche a chi, con documenti o dichiarazioni false, percepisce più del dovuto.