Redgrave, la leonessa tutta d’oro. La Biennale di Venezia premia l’attrice britannica. In 60 anni di film anche una parte in dialetto veneto

Una bellezza senza tempo e un talento senza eguali. Non poteva essere che Vanessa Regrave la vincitrice del Leone d’oro alla prossima mostra del Cinema di Venezia. Il premio all’attrice britannica, sei volte candidata all’Oscar una statuetta vinta nel 1977 e una Coppa Volpi nel 1994, è il secondo riconoscimento a un curriculum artistico straordinario attribuito quest’anno alla kermesse, in programma dal 29 agosto all’8 settembre. Il cda della Biennale, presieduto da Paolo Baratta, ha fatto propria la proposta del direttore della Mostra, Alberto Barbera, che l’ha scelta perché unanimemente considerata tra le migliori interpreti femminili del cinema moderno. Figlia d’arte, la Redgrave è da 60 anni una delle più amate e ricercate attrici del cinema d’autore internazionale. Attiva anche in campo teatrale, ha vinto un Tony Award e un Olivier Award come migliore artista. Dotata di naturale eleganza, innata forza di seduzione e di uno straordinario talento, è potuta passare con disinvoltura dal cinema d’autore europeo alle fastose produzioni hollywoodiane, dalle tavole del palcoscenico alle produzioni televisive, offrendo  ogni volta risultati di assoluta eccellenza. Lattrice si è detta “sbalordita e straordinariamente felice” del riconoscimento, dopo che la scorsa estate ha girato proprio in Laguna The Aspern Papers di Julian Landais e nel
1971 nelle paludi del Veneto La vacanza di Tinto Brass . Si tratta del secondo Leone d’oro alla carriera della 75esima Mostra. Nata a Londra nel 1937, Vanessa Redgrave è considerata uno dei mostri sacri della recitazione. Calca il palcoscenico fin da giovanissima ed esordisce sul grande schermo accanto al padre nel 1958 nella commedia Dietro la maschera. Poi si dedica solo al teatro, entrando nella Stratford-upon-Avon Theater Company. Conosce così il regista Tony Richardson, che nei primi anni ‘60 diventa suo marito e la guida in rappresentazioni shakespeariane. Memorabile resta la sua sensibile Ruth in Casa Howard di James Ivory accanto ad altri grandi del cinema britannico come Anthony Hopkins ed Emma Thompson. Per l’attrice britannica quello di Venezia sarà un ritorno in un luogo che l’ha vista protagonista di tante pellicole. E all’Italia è legata anche affettivamente, grazie al lungo amore con Franco Nero. Insieme alla Redgrave il secondo leone d’oro è già stato attribuito a David Cronenberg. Ogni anno la Biennale assegna due Leoni d’oro alla carriera, a un regista e a un attore.